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Hotel per staff o presa in giro? Non chiamate ecomostro la questura mai utilizzata in via Ugo Bassi


Il governo di centrodestra approva l’eolico nel mare di Rimini nonostante il centrodestra contrario


14 Luglio 2024 / Maurizio Melucci

Approvata la valutazione di impatto ambientale per l’eolico in mare

Giudizio positivo sulla compatibilità ambientale del progetto per la centrale eolica offshore “Rimini” della potenza complessiva di 330 MW antistante la costa tra Rimini  e Cattolica. In questo modo si è espresso il ministro dell’Ambiente di concerto con il Ministro della Cultura. E’ stata approvata la VIA (Valutazione Impatto Ambientale). Il progetto durante la procedura di approvazione è stato cambiato con le pale allontanate dalla costa rispetto al progetto iniziale.

Penso che sia un’ottima notizia. Nei giorni scorsi vi sono stati dei blackout in alcune realtà costiere provocato dalla maggiore richiesta di energia per il gran caldo. Ma nonostante questa evidente necessità di maggiore produzione di energia elettrica, nonostante gli impegni per aumentare la quota di energie rinnovabili, c’è chi (sono tanti) non vuole il campo eolico di fronte alle nostre coste. Alla fine del gennaio dell’anno scorso scorso erano andati nella capitale, insieme a Elena Raffaelli (Lega) e Beatriz Colombo (Fratelli d’Italia), Massimo Bellavista Responsabile Pesca e Acquacoltura Emilia-Romagna di Legacoop Agroalimentare, Giancarlo Copioli per la Cooperativa bagnini Adriatica, Marco Polazzi di Cna Rimini, Glauco Bianchi Cna Riccione, Bruno Bianchini Federalberghi Riccione (che aveva anche effettuato un sondaggio fra i propri associati), Fabrizio Vagnini Confesercenti Rimini, Cristian Casadei consigliere della Cooperativa Bagnini riccionese, Patrizia Rinaldis per Federalberghi Rimini, Claudia Vici consigliere Federalberghi Rimini, Mauro Vanni capo dei bagnini di Confartigianato Rimini, Gianluca Capriotti segretario Confartigianato, e Alessandro Giorgetti di Federalberghi regionale.

26 gennaio 2023: la delegazione riminese incontra a Roma il ministro Pichetto Fratin per fermare le pale eoliche in mare

Il Governo di centrodestra ha fatto altre valutazioni ed ha approvato la VIA.

Sinceramente essere contro l’eolico in mare perché le pale si vedono (unico impatto) dalla costa e quindi penalizzerebbero il turismo è quanto meno ridicolo. Sono ben altri i motivi delle difficoltà del turismo del nostro territorio che i rappresentanti delle associazioni non vogliono vedere. Inoltre un campo di pale eoliche, interdetto a pesca e navigazione, produrrebbe un’area di riproduzione della flora e della fauna marina di estremo interesse.

Concordo semmai sull’insistere che una parte dell’energia prodotta rimanga sul territorio.

Hotel per staff o preso in giro

Leggo su un quotidiano che all’hotel Big di Marebello arriva uno staff-hotel: “Posti letto per gli stagionali”. Una bella notizia, apparentemente. Poi andando a leggere la proposta più nel dettaglio sono rimasto senza parole. I gestori parlano di cifre che possono andare dai 15 ai 20 euro a notte per un posto letto. Ora immagino che con i 20 euro si abbia una camera da condividere con un altro lavoratore. Con 15 euro un posto letto con tre persone. Dico subito che questo non è un albergo per staff ma un modo per fare cassa sulla pelle degli stagionali. Infatti, 20 euro a notte significano 600 euro al mese. Una cifra esagerata (che corrisponde alla situazione attuale negli appartamenti) per il lavoratore e un buon affare per l’albergatore. 40 notte a camera sempre piena durante la stagione, con un servizio di bassa soglia e senza colazione. Stesso ragionamento per la camera a 45 euro.

Gli alberghi per staff funzionano se vi sono due condizioni. La prima, non una semplice camera ma anche una zona con un angolo cottura. La seconda, che una parte dei costi sia sostenuta dagli albergatori. Esattamente come succede per le mense aziendali. Altrimenti è una semplice presa in giro sulla pelle dei lavoratori ed un’altra speculazione. Poi la si smetta di dire che non si trova personale.

Ecomostro perché?

E’ iniziata la demolizione dell’ex questura di via Ugo Bassi a seguito dell’accordo di programma approvato tra la società Asi e Comune di Rimini. Dei termini dell’accordo ho già parlato. In questo caso commento l’appellativo di ecomostro che ora viene utilizzato per indicare l’ex questura mai entrata in funzione. Per la Treccani il sostantivo maschile “ecomostro”significa: “manufatto (costruzione, edificio, installazione, ecc.), per lo più abusivo, che rappresenta una grave deturpazione ambientale ed ecologica.” Ora il manufatto in oggetto non è abusivo, non deturpa nessun paesaggio ambientale o ecosistema ecologico. Talmente vero che al posto dell’”ecomostro” non si fa un parco ma si costruiscono case e un supermercato. L’edificio di via Ugo Bassi era adibito a questura che per una storia tutta italiana non è stato mai utilizzato. So benissimo che continuare a chiamarlo “ecomostro” fa più notizia. D’altra parte, siamo il paese che chiama i Presidenti di regione Governatori.

Ps: Vi è ancora chi cerca le responsabilità del mancato utilizzo come questura. Le cose sono chiare. Vi sono atti amministrativi (accordo tra società privata DA.MA e ministero degli Interni per realizzare la nuova questura) vi sono indagini della Procura (su denuncia di un curatore della società DA.MA) che ha verificato la correttezza amministrativa del Comune di Rimini. Per cui le responsabilità sono chiare. E sono del privato che non ha accettato un affitto annuale di 3,2milioni di euro, nonchè del Ministero che non ha fatto valere i contratti sottoscritti. Il resto sono chiacchiere.

Maurizio Melucci