HomeAnimaliIl microchip: qualche informazione in più sulla “carta identità” degli animali domestici

Un ottimo metodo per la lotta al randagismo e ai furti


Il microchip: qualche informazione in più sulla “carta identità” degli animali domestici


15 Gennaio 2024 / Giovanna Foschi

Il microchip è l’unico sistema di identificazione nazionale ed è un dispositivo che ha la funzione di carta identità del cane (o del gatto o del furetto) e permette, in caso di smarrimento dell’animale di risalire al padrone. È un ottimo metodo per la lotta al randagismo e al furto dell’ animale.

È un dispositivo a forma cilindrica di pochi millimetri in materiale biocompatibile e non ha batterie e non è soggetto a guasti; sfrutta la tecnologia di onde a radiofrequenza (R.F.ID), onde che si attivano solo con il lettore apposito e deve essere conforme alla norma ISO 111784.

Il codice identificativo è formato da 15 cifre a cui all’anagrafe canina viene associato nome e indirizzo del proprietario.

Si applica nella sottocute nella regione del collo o sotto l’orecchio a sinistra, lo può applicare solo un medico veterinario abilitato dal Ministero della Salute.

Il microchip è obbligatorio? Per il cane sì.

La legge di riferimento è la 281 del 14 agosto del 1991 anno in cui ha sostituito il tatuaggio.

Ai cuccioli il microchip va applicato dal 60° giorno di vita, ad ogni modo un proprietario di cane ha tempo quindici giorni per registrarlo all’ anagrafe canina.

Il microchip insieme al libretto sanitario adeguatamente aggiornato (vaccinazione antirabbica) permette di viaggiare con il proprio amico a quattro zampe.

Il microchip al gatto è obbligatorio? Non in tutte le regioni, ma è fortemente consigliato. Il gatto si sa è un essere libero, gli piace andarsene in giro a vivere mille avventure, ecco perché è necessario microchipparlo; può capitare che si allontani un po’ troppo, e quindi quando poi viene recuperato, il microchip è l’unica cosa che permette all’ animale di tornare a casa.

All’ interno della UE anche i gatti che viaggiano devono essere provvisti del piccolo dispositivo oltre che del passaporto.

Per il furetto è obbligatorio solo in caso di espatrio, mentre in Italia è volontario.

Anche le tartarughe da terra essendo specie in via di estinzione devono avere il microchip.

Ma torniamo al cane e al gatto…e comunque il classico collare con tanto di nome e numero di telefono è sempre fortemente raccomandato.

 

Giovanna Foschi
Autrice-Giornalista-Educatrice Cinofila