Il Museo di Rimini acquisisce un capitello quattrocentesco di Roberto il Magnifico
28 Novembre 2024 / Redazione
Il Museo della Città “L. Tonini” di Rimini annuncia un’importante acquisizione: il Capitello pensile con stemma inquartato con le lettere RO di Roberto Malatesta e la scacchiera malatestiana, databile dopo il 1450.
Il valore artistico del manufatto è di grande rilievo perché proviene da un luogo importantissimo e oggi perduto, il Palazzo “del Cimiero”, e perché è legato a Roberto Malatesta, detto il Magnifico (1441/1442-1482), figlio naturale di Sigismondo e suo successore nella signoria, figura centrale nella storia della città.
Lo scomparso Palazzo sorgeva in piazza Feffari, dove oggi si vede palazzo Fabbri. Di proprietà di Leonardo de’ Roelli, fu da questi ceduto a Sigismondo Pandolfo nel 1441 e da allora fu detto del “Cimiero” probabilmente perchè decorato da un grande stemma araldico del cimiero. Il nome rimase all’edificio settecentesco che era la lussuosa residenza del Vescovo di Rimini. Colpito ma non distrutto dai bombardamenti della seconda guerra mondiale, il Vescovado restò allo stato di rudere fino al 1962, quando tutto fu raso al suolo per costruire il moderno edificio. Durante gli scavi per le fondamenta emersero numerosi e bellissimi mosaici romani, che per fortuna si riuscì a recuperare. L’archeologa Giuliana Riccioni vi individuò e studiò i reperti di ben tre domus.
La scultura proviene da una collezione privata di assoluto prestigio e diventa patrimonio pubblico grazie alla generosità di Alba Della Bordella ed Enrico Fabbri che hanno sostenuto l’acquisto attraverso l’Art Bonus, misura introdotta nel 2014 dal Ministero della Cultura per favorire le erogazioni liberali a sostegno della cultura.
L’opera è un importante tassello della storia artistica e architettonica della città che va ad arricchire le collezioni pubbliche di Rimini trovando posto nel recentemente rinnovato percorso espositivo “Nuove storie, antiche meraviglie” che racconta il Medioevo e il primo Rinascimento. Il capitello, caratterizzato da eleganti dettagli decorativi e un profondo legame con la tradizione architettonica del Quattrocento, consente di approfondire l’evoluzione del linguaggio artistico della Signoria dei Malatesta, che ha dato alla città di Rimini uno dei suoi periodi più luminosi e culturalmente fecondi.
«Un ringraziamento sincero ad Alba della Bordella e ad Enrico Fabbri – dichiarano il Sindaco Jamil Sadegholvaad e l’Assessore alla cultura Michele Lari – per aver scelto di investire nel patrimonio culturale della nostra città. Questa acquisizione rappresenta un gesto d’amore verso Rimini e una dimostrazione concreta di come la cultura possa essere sostenuta con il contributo di chi crede nel valore della storia e dell’arte. Ci auguriamo che altri possano seguire questo esempio.
«Grazie alla generosità dei coniugi Fabbri, il museo può oggi offrire un’esperienza ancora più completa e significativa ai suoi visitatori, mantenendo viva la memoria di una delle epoche più importanti della nostra storia», afferma il Direttore del Museo Giovanni Sassu.
Della Bordella e Fabbri aggiungono: «Siamo felici di contribuire all’arricchimento delle collezioni pubbliche della città. Questo capitello non è solo un’opera di straordinaria bellezza, ma un frammento della nostra memoria. Esporlo al Museo significa restituirlo alla comunità, affinché tutti possano, ammirandolo, farlo proprio e comprendere che la storia di Rimini è la storia di tutti noi».
L’opera verrà presentata sabato 7 dicembre alle ore 11.30 dal direttore dei Musei e dallo storico dell’arte Giulio Zavatta, docente dell’Università Ca’ Foscari di Venezia.
L’acquisizione si inserisce nel quadro delle iniziative promosse dal Comune per valorizzare e far conoscere il patrimonio storico locale. In questo senso, dal 12 dicembre e in occasione del programma del “Capodanno più lungo del Mondo”, sarà visitabile la mostra Dal buio alla luce. Opere dai depositi del Museo della Città “L. Tonini”.