Home___primopianoIl Parco Eolico “Badia del vento” stroncato dalla Soprintendenza

Il parere negativo è vincolante ora la Valmarecchia spera nello stop definitivo


Il Parco Eolico “Badia del vento” stroncato dalla Soprintendenza


23 Agosto 2023 / Redazione

Parere negativo dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Siena, Arezzo e Grosseto per la realizzazione del parco eolico “Badia del vento”, in quanto “non compatibile con il contesto di pregio dell’intera zona dell’alta Valtiberina così come riconosciuto dal Piano Paesaggistico della Regione Toscana, e non conforme al quadro delle tutele paesaggistiche sancito dal medesimo». Non è un parere da poco perché la “risposta” dell’ente è vincolante ai fini dell’autorizzazione paesaggistica e la documentazione è stata inviata alla Regione Toscana. Subito convocato per il 10 ottobre il tavolo dei servizi con gli competenti a rilasciare autorizzazioni e permessi. Per conoscenza il parere è stato inviato al Ministero della Cultura e alla Soprintendenza di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini e il motivo è presto detto, le pale eoliche qualora fossero installate sarebbero visibili anche dalle due provincie romagnole.

La Soprintendenza ha tenuto conto anche dell’impatto dei lavori. «Sono previsti trasporti eccezionali (e fino ai punti di crinale di installazione, n.d.r.) – evidenzia la Soprintendenza toscana – con mezzi oltre i 40 metri di lunghezza e 4 metri di larghezza con molteplici interventi sul percorso stradale che diventano rilevanti e particolarmente impattanti in corrispondenza dei percorsi montani, anche a forte pendenza e prospicienti alle aree di installazione. Le modifiche alla viabilità esistente, descritte in progetto, risultano fortemente impattanti. Tali opere si sommano alle conseguenti alterazioni in negativo delle dotazioni boschive presenti sui diversi punti di intervento». In più l’intervento comporterebbe  «comporta un disboscamento di ampie superfici di bosco».

Ma cosa prevede il progetto? Nei dettagli l’installazione di 7 pale alte 180 metri, previste sul versante toscano del Monte Loggio, ma di fatto come detto a pochissimi chilometri dal confine con l’Emilia Romagna. Non a caso la Regione Toscana aveva chiesto eventuali osservazioni sulle ultime integrazioni al progetto sono anche i Comuni di Verghereto e Casteldelci, le Unioni dei Comuni Valle del Savio e Valmarecchia, le province di Forlì-Cesena e Rimini, la Regione Emilia-Romagna.

L’intervento interesserebbe aree ad una quota che varia da un minimo di 1045 metri ad un massimo di circa 1470 metri.