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"Una deludente campagna elettorale"


Il sindaco di Rimini: “Spiagge, agricoltura e tagli ai Comuni,tutto rinviato al giorno dopo le elezioni europee”


3 Giugno 2024 / Redazione

Il sindaco di Rimini Jamil Sadegholvaad commenta la campagna elettorale per le prossime elezioni europee. Un appuntamento elettorale fondamentale al di là dei partiti italiani in competizione.

A 5 giorni dal voto per le Europee, sembra quasi che tutto l’interesse sia concentrato sul…10 giugno. Le elezioni del giorno dopo. Tutto sospeso per evidenti fini elettorali: spiagge, agricoltura, perfino i già annunciati tagli ai Comuni virtuosi sul PNRR.

E’ la campagna elettorale italiana, la più deludente della storia, con leader di partito candidati solo e comunque per misurare la loro forza interna. Eppure si vota per l’Europa, al bivio su tanti problemi ma soprattutto al bivio sulla sua natura, schiacciata com’è tra tensioni internazionali, guerre, economia, concorrenza. E sì che ci sarebbero gli elementi per appassionarsi. Pensiamo solo al tema della concorrenza, un mantra fondativo sin qui per l’Europa.

Il paradosso è che il nobile intento della competitività oggi evidentemente sta perdendo parte del suo senso, davanti a colossi economici sostenuti da interi Stati non europei.

Gli aiuti di Stato in Europa non si possono percorrere (pensiamo solo a quanto accaduto a Rimini sull’aeroporto) mentre gli agglomerati industriali e finanziari mondiali sono pubblicamente sovvenzionati dai loro Stati proprio per aggredire una concorrenza sempre più in difficoltà.

Il futuro dell’Europa tocca la carne viva della nostra quotidianità, non è un elemento astruso dalla vita di ogni giorno o il terreno di battaglie ideologiche della politica politicante. Del Corridoio ferroviario Adriatico, opera infrastrutturale europea, con l’alta velocità che potrebbe unire Venezia a Pescara, quanto potrebbe giovarsene la riviera di Romagna e la provincia di Rimini?

Gli esempi sono molteplici e arrivano tutti alla stessa conclusione: le elezioni Europee dell’8 e 9 giugno sono fondamentali in sé e non per i riflessi sui partiti italiani, in questa campagna elettorale eterna in cui tutto, soprattutto se complesso o problematico, è rimandato al giorno dopo.