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Il vigile-detective dell’esilarante giallo di Lia Celi e Andrea Santangelo


15 Novembre 2020 / Paolo Zaghini

Lia Celi, Andrea Santangelo: “Ninnananna per gli aguzzini” – Solferino.

Lei, Lia Celi, è la nostra mordace corsivista domenicale, autrice di numerosi e fortunati libri (l’ultimo “Quella sporca donnina. Dodici seduttrici che hanno cambiato il mondo” edito da UTET nel 2020). Lui, Andrea Santangelo, saggista ed esperto di storia militare, autore di diversi volumi sul tema (l’ultimo “Generali e battaglie della Linea Gotica” edito da Bookstones nel 2019). A quattro mani hanno scritto questo piacevolissimo romanzo che si legge tutto d’un fiato (quello che non c’azzecca molto forse è il titolo ed una copertina nera truce con la svastica, ritengo, ad occhio e senza riscontri, l’uno e l’altro più una scelta editoriale che degli autori).

Il libro, ambientato in un immaginario paesino sull’Appennino tosco-romagnolo, Monteperso (poco più di duemila abitanti, età media oltre settant’anni), gira attorno alle vicende che coinvolgono Marco Pellegrini, ventiseienne studente fuoricorso di Storia antica. Marco ha vinto per sbaglio un concorso da vigile urbano a cui l’aveva iscritto a sua insaputa il padre ferroviere, dopo averlo trovato sbandato a Bologna. Così il ritorno al paesello natio lo vedrà impegnato con due lavori: poliziotto-tuttofare della zona, e badante di nonno Gualtiero, ottantenne appassionato di storia che dedica le sue giornate alla ricerca di cimeli della Linea Gotica, che passava proprio lì, sull’Appennino romagnolo, assieme al suo bastardissimo cane Patton.

Divertente la descrizione del primo giorno di lavoro, accolto dal Comandante Grandi: “’To’, prendi: questa è la paletta, questo è il fischietto, questa è la cintura con il portadocumenti. Dentro c’è il blocchetto per le contravvenzioni. La penna la procuri tu o la chiedi al segretario comunale. Questa bomboletta è spray al peperoncino, quindi non usarlo sotto le ascelle. E queste sono le manette. Non fare quella faccia terrorizzata. Qui a Monteperso al massimo ti serviranno come portachiavi’. Non ho mai pensato che l’investitura di un agente della polizia municipale fosse preceduta da solenni rituali come quella dei cavalieri medievali – notte di preghiera, veste candida, benedizione della spada, ecc. – ma via, almeno un pizzico di suggestione, Almeno un po’ di atmosfera. Almeno una penna”.

Una vita intensa da quel momento per Marco, ma rassicurante (fatto salvo forse per gli squilibri ormonali causati dagli incontri con la sindaca Monica Amati e con la marescialla dei carabinieri Costanza Mastrocuoco) fino a quando non verrà ritrovato il cadavere di un albergatore locale, Fabrizio Gironi, che ospitava nella propri struttura un gruppo di migranti. Non solo Monteperso entrerà nell’occhio del ciclone delle cronache nazionali, ma Marco si ritroverà al centro di un’indagine che presto prenderà una piega preoccupante, tra ronde neonaziste, zuffe fra immigrati, festini in uniforme, uno scrittore famoso che si nasconde in una villa della zona.

Il giallo che coinvolge i numerosi protagonisti viene costruito attorno alla ricerca di una fantomatica Caverna segreta dove si ipotizza che ci siano i resti di un intero comando delle SS. Sarà il cagnaccio Patton a trovarla e a far andare tutte le caselle del racconto al loro posto. Le divise, le armi, gli oggetti contenuti nella Caverna potrebbero avere un valore enorme, se immessi sul mercato, a disposizione di collezionisti e filonazisti: si parla di centinaia e centinaia di migliaia di euro.

Per interi capitoli chi legge si ritrova in mano un libro esilarante, di una comicità schietta e immediata, con un protagonista che tutti vorrebbero come amico del cuore perché è adorabilmente sfigato, candido, autoironico. “Già, la marescialla Mastrocuoco. ‘Non faccia l’investigatore e pensi alle multe’. E aveva ragione lei. Ha sempre ragione lei. Ecco perché alla mia età lei è un maresciallo in carriera e io un vigile sfigato”.

Ma c’è anche il giallo e il mistero: chi ha ucciso l’albergatore e perché? Come sempre cerchez la femme. Gli autori ci regaleranno la soluzione dei misteri solo nelle pagine finali del libro. Dunque un giallo classico con protagonista un “giovane d’oggi” e sullo sfondo una spietata satira dell’universo dei nostalgici di regime, un esordio nella narrativa di genere originale e attualissimo. Un libro ben accolto nonostante la pandemia ne abbia impedito la promozione, tanto che gli autori sono già al lavoro sul sequel.

Paolo Zaghini