Il caldo opprimente che tra alti e bassi tiene sotto scacco il nostro Paese dalla prima decade di luglio avrebbe le ore contate. Dopo numerose notti tropicali e giornate canicolari viene confermato il forte peggioramento che nel prossimo weekend dovrebbe decretare, attraverso una massa d’aria più temperata, l’arrivo del tanto mai così atteso calo termico. Fra domenica 18 e lunedì 19 , dunque, si attende un generale e sensibile crollo delle temperature anche di 10 gradi rispetto alla situazione attuale e quindi la fine della prolungata ed estenuante fase calda (la sesta ondata di calore per ordine cronologico). Passata la fase temporalesca il tempo sarebbe pronto a tornare stabile e soleggiato con un clima gradevole fino a metà settimana. Anche se per una nuova risalita delle temperature non ci sarebbe poi così tanto da aspettare: se inizialmente tenderanno ad aumentare in modo progressivo, già prima del weekend 24/25 l’anticiclone africano avrà nuovamente esteso la sua influenza favorendo il ripristino a valori oltre la media stagionale.
Il drastico cambio di scenario verrà messo a segno da un fronte organizzato in arrivo dalla Groenlandia (perturbazione n.4) in grado di produrre forti contrasti termici che causeranno intensi temporali, nubifragi, grandine e raffiche di vento su diverse regioni. Il minimo di bassa pressione che si formerà in seguito al suo ingresso sul Mediterraneo centrale darà origine a una circolazione depressionaria in prossimità dell’Italia determinando instabilità diffusa tra domenica e lunedì su gran parte della nostra regione emiliano-romagnola. Il caldo intenso insisterà ancora per qualche giorno dopo Ferragosto, anche se, tra venerdì 16 e sabato 17, una debole circolazione ciclonica (perturbazione n.3) afro-mediterranea avrà il merito di “sgretolare” la possente cupola anticiclonica: condizionando il tempo dei prossimi pomeriggi estivi tramite una generale intensificazione dell’attività convettiva con fenomeni temporaleschi che dall’Appennino potranno coinvolgere le pianure fino a sfiorare le coste.
Il grande caldo se ne va e a suon di maltempo. Se domenica assaggeremo il primo brusco cambiamento lunedì molta instabilità coinvolgerà ancora il Nordest e il versante Adriatico. Il calo termico sarà brusco per via della massa d’aria, piuttosto fredda in quota, che andrà a sostituire quella africana. Mediamente perderemo dagli 8 ai 10°C rispetto all’attuale ma durante i nubifragi che potranno essere accompagnati anche da grandinate si potranno perdere fino a 15°C nell’arco di poche ore. Alcune zone potranno finire anche leggermente sotto media seppur non per molto. Martedì l’area depressionaria entrerà nella sua fase di lento colmamento verso la penisola balcanica ma allo stesso modo promuoverà una certa ventilazione settentrionale fino a moderata o tesa alimentata ancora dall’afflusso di aria meno calda che, oltre ad agitare il mare, avrà il merito di allontanare, almeno per qualche giorno, l’incubo della mucillagine lungo le nostre coste.
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