“La politica, per come la intendo io, è servizio, è mettersi a disposizione, non impegno unicamente finalizzato a ottenere un incarico di prestigio e retribuito. Purtroppo, un gruppetto di persone, per fortuna molto ristretto, che aveva aderito a Uniamo Riccione al momento della mia candidatura a sindaca, lo aveva fatto nutrendo ambizioni ben diverse rispetto a quella di amministrare Riccione per il bene di Riccione”. Daniela Angelini commenta così la lettera sottoscritta da alcuni iscritti o ex iscritti – nessuno componente del direttivo – di Uniamo Riccione.
Nel documento, che si dice “messo ai voti“, si leggono parole durissime contro la Angelini: “Completa incapacità di gestire la macchina comunale”, “assenza totale di un progetto per il rilancio di Riccione”. E ancora: “La Giunta più impreparata che Riccione negli utimi 100 anni possa ricordare”, e via di questo passo. Insomma, sindaca sfiduciata al 100% in vista del pronunciamento del Consiglio di Stato del 10 ottobre sulla legittimità della sua elezione di un anno e mezzo fa.
“Uniamo Riccione continua a sostenere la mia coalizione – precisa però la sindaca fino allo scorso giugno Daniela Angelini -. Da questa mattina, peraltro, in diversi tra i presunti sottoscrittori del documento si sono affrettati a prenderne le distanze”. Quanto alla delusione che alcuni lamentano “sin dalle prime settimane”, Angelini prende atto che effettivamente “è così ma non certo per come abbiamo amministrato, cosa che in brevissimo tempo non sarebbe stata giudicabile. Piuttosto, alcuni di loro avevano inteso la politica come la via per ottenere posti di prestigio e incarichi retribuiti con i soldi pubblici: non mi sono candidata sindaca per dispensare strapuntini a una corte dei miracoli di cui la città, francamente, non ha alcun bisogno”.
Uniamo Riccione da parte sua prende le distanze dal documento “fatto circolare da un ristretto gruppo di iscritti o ex iscritti”.
“Ribadiamo il pieno sostegno a Daniela Angelini – scrive il Direttivo Uniamo Riccione – e agiremo nelle sedi opportune nei confronti di chi, in queste ore, si sta macchiando di gravi scorrettezze. Primo grave fatto è che qualcuno dei 18 ipotetici firmatari, riportati in calce al Documento, ha appreso della lettera solo dopo la pubblicazione del Corriere Romagna, disconoscendo l’apposizione della propria sottoscrizione a mezzo Chat Ufficiale dell’Associazione. Ne deriva pertanto che gli estensori del Documento hanno compiuto un grave illecito, presentando anche sottoscrizioni false o comunque non esplicitamente approvate”.
“Il Documento – con cui alcuni vorrebbero affossare il lavoro svolto da Daniela Angelini e la sua giunta – non è stato messo al voto dell’Assemblea in quanto l’Assemblea con una maggioranza netta aveva già confermato il proprio fermo e convinto sostegno a Daniela Angelini, alla sua Giunta ed al Progetto di Coalizione. Il Documento, pertanto, in sede di Assemblea è stato discusso e preso in debita considerazione al fine di un dibattito interno, circa le posizioni legittime di ciascuno. Non è emersa, anzi il Direttivo e l’Assemblea ne confermano il sostegno, una posizione differente a quella già dichiarata. Ancor più grave è che alcuni soggetti, definiti nell’articolo “responsabili” dell’Associazione, abbiano impegnato il nome dell’Associazione stessa, con dichiarazioni false e strumentali”.
“Venendo ai contenuti del Documento, che il Direttivo ribadisce non essere espressione della Maggioranza degli associati di Uniamo Riccione, pur nel rispetto delle posizioni e delle scelte politiche dei sottoscrittori, siamo fermamente convinti che il lavoro svolto nei primi mesi di amministrazione e soprattutto i valori etici e morali riassunti nel mandato elettorale della Coalizione a sostegno di Daniela Angelini siano garanzia di un rilancio di Riccione, che ci auguriamo possa ripartire già dal prossimo mese di ottobre con una giusta sentenza del Consiglio di Stato. Al contrario, prendiamo atto che le dimissioni della ex-Consigliera Valentina Villa dall’Associazione e il suo conseguente passaggio nelle fila dell’opposizione ha provocato un’insanabile frattura all’interno di Uniamo Riccione, all’interno della quale è presente un nucleo (oltre a quello familiare della ex-Consigliera) che non può e non vuole più condividere le scelte di Uniamo Riccione e della Coalizione a sostegno di Daniela Angelini”.
“Il Direttivo, su mandato della maggioranza dei soci si riserva di valutare le opportune misure per l’esclusione degli associati non più in linea con i valori dell’Associazione e le opportune azioni legali nei confronti di quanti hanno commesso gli illeciti sopra riportati, generando un danno morale all’Associazione stessa”, conclude Uniamo Riccione