Incubo granchio blu, Emilia-Romagna chiede stato di emergenza
18 Agosto 2023 / Redazione
Il presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini ha avanzato la richiesta, anche su indicazione delle associazioni che rappresentano le cooperative di pesca del territorio, chiedendo che alla deliberazione faccia seguito un adeguato sostegno economico per assicurare alle Amministrazioni locali e ai pescatori investiti dal problema la possibilità di interventi urgenti, per contrastare i danni all’ecosistema ambientale e i danni economici a imprese e famiglie.
Analoga richiesta è stata avanzata dal presidente della Regione Veneto Luca Zaia, precisando che finora in quel territorio sono state catturate ben 326 tonnellate del terribile crostaceo.
A breve, dice la richiesta, la Regione provvederà a inviare (come da indicazioni del Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste) il report dei danni provocati dal granchio blu ai pescatori delle marinerie di Goro e Comacchio e, si afferma nella nota della Regione, “siamo disponibili a collaborare per i primi ristori sulla base dei 2,9 milioni dichiarati in disponibilità per tale emergenza dal Governo da Lei presieduto”.
“Ma si tratta solo di un primo stanziamento rispetto a quanto necessario – precisano il presidente della Regione, Stefano Bonaccini e l’assessore regionale all’Agricoltura, Alessio Mammi -, per un fenomeno la cui portata è ormai impressionante, come mettono in evidenza, in primo luogo, le associazioni dei pescatori. Un primo passo è stata l’autorizzazione alla cattura, al prelievo e alla commercializzazione, ma questo non basta. Questa specie sta mettendo in crisi un intero settore”.
“Come Regione – concludono Bonaccini e Mammi – abbiamo anche proposto di aprire una linea di credito per le imprese dell’acquacoltura: di questo e delle altre problematiche parleremo nei prossimi giorni in un incontro con i pescatori e acquacoltori di Goro e Comacchio, assieme ai sindaci, per fare il punto della situazione”.
La situazione
Nel 2023 in tutto il Delta del Po e per quanto riguarda l’Emilia-Romagna nei comuni di Goro e Comacchio in provincia di Ferrara, si è verificata una proliferazione massiva di granchio blu (Callinectes Sapidus), una specie alloctona originaria dell’Oceano Atlantico, probabilmente immessa nel Mar Mediterraneo attraverso le acque di zavorra delle navi, che non ha antagonisti naturali nei nostri mari e sta invadendo l’Adriatico e procedendo alla distruzione sistematica dell’ecosistema marino.
Tale specie si è dimostrata particolarmente aggressiva nei confronti degli allevamenti di acquacoltura presenti nella Sacca di Goro e nei canali adduttori di Comacchio, ambienti naturali dove annualmente vengono prodotte circa 16 mila tonnellate di vongole, che corrispondono al 55% della produzione italiana e al 40% di quella europea con 1700 addetti che fanno riferimento alle marinerie di Goro e di Comacchio.
Goro e di Comacchio riportano di una raccolta di 160 tonnellate di granchio blu nel solo periodo intercorso tra l’11 luglio e l’11 agosto 2023. Le associazioni di pesca del territorio denunciano che oltre al “danno emergente” caratterizzato dalle spese sostenute ogni giorno per raccogliere e smaltire il più alto numero possibile di granchi blu (ovvero diverse decine di tonnellate di esemplari al giorno, avviate agli inceneritori riconosciuti), sono preoccupati in particolare per il reddito i lavoratori e i loro nuclei familiari nei prossimi 12/24 mesi, poiché tale proliferazione ha mandato in fumo tutte le semine di novellame fatte durante la primavera, oltre alle specie già pronte per la commercializzazione.
La comercializzazione parte da Rimini
E’ intanto partita la commercializzazione negli Usa del granchio blu pescato in Emilia-Romagna. E’ attualmente in viaggio verso le coste della Florida, destinazione Miami, il primo container, carico di 15,75 tonnellate di crostacei semilavorati.
Pescati dalle imprese ittiche della Sacca di Goro, del territorio di Comacchio e nel Delta del Po, potranno essere venduti nel Paese di cui è originaria – e molto richiesta dai consumatori – questa specie alloctona che tanti danni sta creando agli allevamenti di vongole e novellame, minando il delicato equilibrio ambientale dell’area del Delta.
Regista dell’operazione la società di Rimini Mariscadoras, una start up tutta al femminile, nata nel 2021 e ideatrice del progetto “Blueat – La Pescheria Sostenibile”, per promuovere l’utilizzo alimentare e gastronomico delle specie aliene marine invasive, a partire appunto dal granchio blu, tra le più dannose attualmente presenti nel Mediterraneo, a causa della sua voracità e assenza di predatori naturali.