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Internet ha reso la nostra vita più facile? Indubbiamente. Ma questa facilità non è sempre sinonimo di felicità, di benessere, di significato


Internet ci sta rendendo pigri?


18 Dicembre 2024 / Redazione

Viviamo in un’epoca di paradossi tecnologici. Ogni nuovo dispositivo, ogni nuova app, promette di semplificarci la vita. E, in effetti, spesso è così: comunichiamo istantaneamente con chiunque, accediamo a un’infinità di informazioni, automatizziamo compiti noiosi, acquistiamo beni e servizi con un clic.

Eppure, nonostante questa apparente facilità, molti di noi si sentono sempre più ansiosi, stressati e insoddisfatti. Possibile che la tecnologia, nel tentativo di semplificarci la vita, l’abbia in realtà resa troppo facile, privandola di significato e valore?

La seduzione della comodità: perché siamo attratti dalla tecnologia?

La tecnologia ha indubbiamente reso alcune attività più semplici e veloci. Pensiamo alla comunicazione: un tempo, per inviare un messaggio, dovevamo scrivere una lettera e attendere giorni per ricevere una risposta. Oggi, possiamo inviare e-mail, messaggi istantanei e videochiamare in tempo reale, annullando le distanze e accelerando i tempi di risposta.

Lo stesso vale per l’accesso all’informazione: un tempo dovevamo consultare enciclopedie e biblioteche, oggi possiamo trovare qualsiasi notizia in pochi secondi grazie a internet. La tecnologia ha semplificato anche lo shopping, con la nascita di marketplace e comparatori di prezzo che ci permettono di confrontare offerte di ogni genere senza muoverci da casa.

Un fenomeno, quest’ultimo, che riguarda davvero ogni settore: dai pacchetti viaggio all’abbigliamento, dai ristoranti ai centri benessere, dai videogiochi alla musica, passando persino per i comparatori di siti slot online.

E ancora, pensiamo alla possibilità di lavorare da remoto, di gestire le nostre finanze online, di prenotare viaggi e alberghi con un semplice tocco sullo schermo. La promessa di facilità è seduttiva, e la tecnologia sembra mantenerla, almeno in superficie.

Un prezzo salato per una vita più semplice

Tuttavia, questa apparente facilità ha un costo. Un costo che spesso si traduce in una perdita di significato, di connessione umana e di benessere psicologico. L’iperconnessione ci illude di essere sempre in contatto con gli altri, ma in realtà può portare a un isolamento crescente. Siamo sempre connessi, ma sempre meno presenti.

I rapporti interpersonali si impoveriscono, sostituiti da interazioni superficiali e fugaci sui social media. Andy Crouch, nel suo libro “The Life We’re Looking For”, evidenzia come la nostra epoca sia definita da scrolling compulsivo, sindrome metabolica, ansia pervasiva e un profondo senso di solitudine.

La tecnologia, inoltre, ha generato un sovraccarico informativo che ci rende difficile distinguere il vero dal falso, il rilevante dall’irrilevante. La nostra attenzione è costantemente frammentata, la nostra capacità di concentrazione si riduce, e diventiamo sempre più dipendenti da notifiche e stimoli esterni.

La tendenza a fagocitare esperienze ed emozioni, a consumare tutto rapidamente e superficialmente, ci impedisce di apprezzare la bellezza della lentezza, della riflessione e della profondità. Siamo sempre alla ricerca della prossima novità, del prossimo stimolo, in un ciclo infinito di insoddisfazione.

Il paradosso dell’e-commerce: abbondanza e disorientamento

L’e-commerce è un altro esempio calzante del paradosso tecnologico. Da un lato, la possibilità di acquistare qualsiasi prodotto da qualsiasi parte del mondo, in qualsiasi momento, è indubbiamente comoda e vantaggiosa. Marketplace come Amazon ed eBay, e aggregatori di offerte come Trovaprezzi e Stylight, ci offrono una scelta vastissima e la possibilità di confrontare i prezzi in tempo reale, aiutandoci a prendere decisioni ponderate e a risparmiare denaro.

Dall’altro lato, questa abbondanza di scelta può essere disorientante. Siamo bombardati da offerte, promozioni e pubblicità personalizzate, che ci spingono ad acquistare cose di cui spesso non abbiamo bisogno. Il rischio di acquisti compulsivi e di indebitamento è sempre dietro l’angolo.

Inoltre, la concorrenza spietata tra i rivenditori online ha portato a una standardizzazione dei prodotti e a una perdita di contatto umano. Spesso, dietro un sito web o un’app, non c’è una persona reale, ma un algoritmo o un chatbot.

Tecnologia e accessibilità: un ponte verso l’inclusione

Fortunatamente, la tecnologia non è solo fonte di problemi e disagi. In molti casi, rappresenta un potente strumento di inclusione e di miglioramento della qualità della vita, soprattutto per le persone con disabilità.

Sedie a rotelle elettriche, protesi di ultima generazione, software di riconoscimento vocale, audiodescrizioni e sottotitoli sono solo alcuni esempi di tecnologie assistive che permettono a milioni di persone di superare le barriere fisiche e sociali e di vivere una vita più autonoma e soddisfacente. La tecnologia, in questo senso, non semplifica solo la vita, ma la rende possibile.

Come trovare un equilibrio: disconnettersi per riconnettersi

Il problema, dunque, non è la tecnologia in sé, ma il modo in cui la utilizziamo. È possibile godere dei benefici della tecnologia senza esserne schiavi? È possibile trovare un equilibrio tra la facilità e il significato? La risposta è sì, ma richiede consapevolezza, intenzionalità e disciplina.

Dobbiamo imparare a disconnetterci per riconnetterci, a spegnere i dispositivi per accendere le relazioni, a rallentare per apprezzare la bellezza del momento presente. Coltivare interessi e attività offline ci permette di esprimere la nostra creatività, di metterci alla prova, di entrare in contatto con la natura e con gli altri esseri umani in modo autentico e profondo.

Un altro step fondamentale è dire di no alle notifiche, alle e-mail, ai social media, e dedicare del tempo a ciò che conta veramente: la famiglia, gli amici, la salute, la crescita personale, la spiritualità. Dobbiamo, insomma, riprendere il controllo della nostra vita, e smettere di farci controllare dalla tecnologia.

Internet ha reso la nostra vita più facile? Indubbiamente. Ma questa facilità non è sempre sinonimo di felicità, di benessere, di significato. La tecnologia è uno strumento potente, che può essere utilizzato per il bene o per il male. Dipende da noi.