Home___primopianoIstruzione, FLC CGIL Emilia Romagna: “In difesa del diritto allo studio e dell’occupazione scolastica”

“Contrari al disegno di legge del governo di chiudere 800 istituti nel Paese di cui 21 nella nostra regione"


Istruzione, FLC CGIL Emilia Romagna: “In difesa del diritto allo studio e dell’occupazione scolastica”


19 Dicembre 2024 / Redazione

Dall’Emilia Romagna è arrivata una ferma opposizione del disegno del Ministro dell’istruzione e del merito di ridurre la rete della scuola pubblica. “Il piano di dimensionamento della rete scolastica messo in atto dal governo Meloni ci ha visti sempre decisamente contrari e anche per questo era stata avviata una ferma opposizione ad ogni iniziativa volta a ridurre le scuole (autonomie scolastiche) del paese (almeno 800) e quindi della nostra regione (21) – spiega Monica Ottaviani, Segretaria Generale FLC CGIL Emilia Romagna -.Era chiaro ed è chiaro che la riduzione delle scuole lede il diritto allo studio delle studentesse e degli studenti, depriva le aree più fragili di un presidio scolastico e democratico, taglia posti di lavoro, toglie risorse finanziarie e professionali alla scuola pubblica statale, riduce le opportunità formative e aumenta la dispersione scolastica e il disagio sociale.

“Elementi che vanno concettualmente rifiutati se l’interesse è quello di investire sul futuro delle nostre ragazze e dei nostri ragazzi e proiettare il Paese, e quindi la nostra regione, verso obiettivi importanti come la crescita, la valorizzazione del sapere, il benessere sociale di una comunità – prosegue Ottaviani -. Per questo l’intervento di ieri, annunciato dal nuovo presidente della Regione Michele de Pascale e dall’Assessora all’Istruzione Isabella Conti, va nella giusta direzione. Coerenza e difesa del sistema scolastico emiliano romagnolo sono la cifra da affermare e se per farlo è necessario “disobbedire”, allora la FLC CGIL è disponibile a condurre una battaglia comune”.

“L’Emilia Romagna ha le carte a posto: i numeri relativi alla popolazione scolastica ci dicono che siamo perfettamente all’interno del range stabilito dalla norma (900/1000 alunni) per affrontare il prossimo futuro senza procedere a tagli – sottolinea la segretaria -.La riflessione da aprire, per rispondere al meglio alle esigenze della scuola e del territorio, deve coinvolgere l’insieme della comunità educante, delle istituzioni, delle organizzazioni sindacali portatrici di interessi legittimi a tutela del personale e anche delle bambine e dei bambini, delle ragazze e dei ragazzi”.

“Questo piano di riduzione delle scuole e del perimetro pubblico statale fa il paio sia con il progetto di autonomia differenziata e di ridimensionamento dei percorsi scolastici come quello relativo alla filiera tecnologico professionale. E questo progetto va respinto – conclude Ottaviani -. Inoltre, va fatta una e vera propria iniziativa per incrementare gli organici del personale docente e Ata che si rivelano insufficienti e inadeguati alle esigenze della scuola. Anche per questo va attivato un tavolo con la Regione per la salvaguardia ed il rilancio della scuola pubblica nella nostra regione”.