Home___aperturaJesolo, multinazionali, i bagnini e le concessioni: chi è in regola oggi sulle spiagge?

Il Comune di Rimini attivi subito sull'arenile i controlli di sua competenza


Jesolo, multinazionali, i bagnini e le concessioni: chi è in regola oggi sulle spiagge?


15 Febbraio 2024 / Roberto Biagini

Visto che le concessioni sono scadute il 31.12.2023, che le proroghe al 31.12.2024 sono state dichiarate illegittime dalla giurisprudenza e che quelle “tecniche” sono state emanate senza che ve ne siano i presupposti, e cioè che le pubbliche evidenze fossero già iniziate, intanto il Sindaco di Rimini dovrebbe attivare i controlli di competenza e chiedere altrettanto alle altre autorità che hanno il compito di intervenire sul demanio marittimo, Procura della Repubblica compresa.

La verifica deve riguardare la legittimità dell’esistente, in particolare dei manufatti presenti da Torre Pedrera a Miramare, in quanto la cessazione delle concessioni trascina con sé l’inefficacia di titoli edilizi legittimanti e anche questo dovrebbe essere oggetto di controllo a prescindere dal titolo concessorio soprattutto a Rimini Nord. Altrettanto vale per le licenze di stabilimento balneare e di pubblico esercizio.

Non si può solo controllare quello che c’è “a monte della spiaggia” e lasciare il demanio marittimo come “porto franco e terra di nessuno”. Il Sindaco di Rimini sostiene che “non funziona così”, e “non si deve perdere il tratto democratico”? Intanto sarebbe curioso sapere cosa egli intenda con “il tratto democratico” perché quello presente è tutt’altro che democratico in quanto è, al contrario, un monopolio totale, generazionale e antidemocratico su un bene che dovrebbe essere di pubblico e gratuito utilizzo e in libera e democratica concorrenza se utilizzato per fini imprenditoriali.

In ogni caso egli ha già tutti i poteri amministrativi per evitare quello che succede a Jesolo senza scomodare la vergognosa inerzia politica dell’attuale governo, del resto uguale a quelli “politici” che c’erano prima, sul tema concessioni.

Piano Spiaggia: aumenti le spiagge libere ad una percentuale del 40% del totale rispetto all’ attuale insignificante 9% alternandone l’ubicazione con quelle in modalità concessoria; ne riduca l’ estensione in modo da renderle meno appetibili per i “grossi gruppi” così che anche i “bagnini riminesi che non hanno tutti quei soldi”, come dice Vanni, possano competere e impedisca allo stesso soggetto di avere la titolarità di più concessioni; i chioschi bar devono rimanere quello che la legge prevede e cioè “opere leggere di facile rimozione” stagionali e non strutture come quelle di adesso che fanno concorrenza sleale a chi svolge ristorazione tutto l’ anno in territorio urbanizzato ed sottoposto a rigidi controlli su tutto.

Titoli Concessori: inserisca nelle condizioni di concessione il divieto di sub ingresso e di affidamento, in modo che l’attività venga esercitata direttamente e personalmente dall’ originario aggiudicatario e in modo da evitare “pericolosi e non chiari” passaggi di denaro.

A Vanni faccio presente che a Jesolo, premetto che non conosco le modalità di svolgimento delle gare e quindi mi riporto a quello che leggo, a contendersi le zone di arenile, sono stati i concessionari uscenti e imprenditori turistici tutti italiani. Se per molto tempo il timore più diffuso era quello che le pubbliche evidenze potessero far arrivare i grandi gruppi internazionali, nella realtà la concorrenza è stata tutta locale.

È già sparito, quindi, l’aggettivo “straniere” che accompagnava il sostantivo “multinazionali”. Lavorando seriamente sulle condizioni di concessione e non lanciando nel racconto pubblico false ed infondate paure sparirà anche il sostantivo, basta volerlo e prevenirlo e non piangere lacrime di coccodrillo.

Roberto Biagini (CO.NA.MA.L.)