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Là dove la terra di Romagna è più dura


La é gnara!


28 Dicembre 2024 / Beppe e Paolo

La frase, nell’uso corrente, indica un momento di difficoltà nello svolgimento di un lavoro materiale o intellettuale. Ma anche una prospettiva, di lavoro o di vita, complicata, condizionata da fattori sfavorevoli oppure da incertezza climatica nella coltivazione della terra o nello svolgimento della stagione turistica.
E’ traducibile con “è dura, è piena di ostacoli”.

L’esclamazione applicata ad un contesto lavorativo assume una funzione asseverativa, indica la complessità del problema da affrontare. Nell’uso metaforico il significato aumenta di spessore, si arricchisce di un riflesso malinconico di fronte a difficoltà o incertezza insuperabili che la vita quotidiana presenta.

Più complicato è cercare l’origine di questa espressione dialettale. La più convincente ci sembra quella suggerita dal linguista Carlo Battisti (fu anche attore protagonista del bellissimo film di de Sica “Umberto D” del 1952) che fa risalire “gnara” alla deformazione dell’indoeuropeo “mara” (roccia). Infatti l’uso descrittivo più diffuso della parola si riferisce alla qualità rocciosa, dura, della terra da coltivare (“tera gnara” in romagnolo). Libero Ercolani, dialettologo ravennate, in modo affine, segnala “gnar” per “caparbio, rabbioso”. Terra dura e caparbia, appunto.

Beppe & Paolo

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