HomeCronacaLa festa di San Valentino l’ha inventata il diavolo, ve lo dico io


La festa di San Valentino l’ha inventata il diavolo, ve lo dico io


16 Febbraio 2020 / Lia Celi

Alzi la mano chi alle 0.01 del 15 febbraio non ha sospirato di sollievo “e anche quest’anno ci siamo tolti dalle palle lo stramaledetto San Valentino”. Anche se escludiamo le tante persone che venerdì avevano altro da pensare (una malattia, un familiare in difficoltà, problemi di lavoro, tutte cose che ti fanno rivedere le priorità), i pochi che sono usciti soddisfatti dal loro San Valentino, i pochissimi che manco sanno cos’è e i religiosi, che in quanto santo non possono parlarne male, le mani alzate resteranno parecchie.

Può averla inventata solo il diavolo, la festa degli innamorati. Non solo per la sproporzione fra i quattro gatti che rende genuinamente felici e le moltitudini cui procura ansia, frustrazione, delusione, ma anche perché induce a commettere tutti e sette i peccati capitali.

Il meno gettonato è la lussuria: a San Valentino, quando va bene, è tutto un baci, coccole, preliminari romantici, solo pochi intenditori lo buttano sul sesso&karnazza. Però c’è la superbia, quella di chi sbandiera senza ritegno, magari sui social, inviti o dichiarazioni d’amore o regalini lussuosi ricevuti, suscitando invidia nei single o nei trascurati dal proprio partner, che vanno a lamentarsi con lui, spingendolo all’ira.

Lui comunque si è già macchiato di avarizia, visto che non ha voluto cacciare un soldo per un mazzo di fiori o una cenetta al ristorante. Il trascurato/trascurata per consolarsi si scofana da solo un cabaret di pasticcini, abbandonandosi alla gola, per poi sprofondare nell’accidia davanti alla tivù. E Satanasso si frega le mani: in un solo giorno ha ripopolato tutti i gironi dell’inferno.

E anche se non è un peccato, pure l’avvilimento che assale chi è stato appena lasciato, oppure ama non ricambiato è una specie di spiacevole basso continuo che appesantisce la giornata. Senza contare la delusione di chi per San Valentino ha ricevuto attenzioni, ma non quanto e come si aspettava: l’ennesimo completino sexy color talpa (quello che resta negli ultimi giorni di saldi al 70 per cento), un mazzo di fiori troppo piccolo, un’eau de toilette troppo speziata anche per D’Annunzio, una cena al ristorante dove, combinazione, hai incrociato la tua ex con il suo nuovo fidanzato, uno più giovane di te, magro e coi capelli.

Quando passiamo oltre sul calendario è una vera liberazione. Chissà, fra 364 giorni la nostra situazione sentimentale sarà migliorata, o il nostro partner avrà vinto al Superenalotto, o il prossimo governo sovranista avrà abolito San Valentino in quanto festa scopiazzata dai paesi anglosassoni, come Halloween, ma più spaventosa. Auguriamocelo, mentre mangiamo cioccolatini a forma di cuore che da ieri sono scontati al 50 per cento.

Lia Celi