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Conversazione telepatica con Lia Celi innamorata di "una città scombinata ma vivibile"


La nostra sfavillante aliena portatrice sana di Riminesità


28 Luglio 2024 / Giuliano Bonizzato

Leggendo gli sfavillanti pezzi di Lia Celi su Chiamamicittà.it e soffermandomi sull’ultimo (un magnifico assist all’azione legale del Sindaco contro gli haters del nostro mare!) non posso dimenticare il giorno in cui si presentò, alla mia fantasia di lettore inveterato di fantascienza, come una extraterrestre capitata nella nostra città in seguito a un guasto della propria astronave. Una extraterrestre bellissima (tipo quelle disegnate da Karel Thole sulle copertine di Urania) e già innamorata della nostra Città.
Il colloquio si svolse… telepaticamente.

-Li-a- Kelj, quale è stata l’impressione su Rimini da Lei ricevuta subito dopo l’atterraggio?

-Ho notato il vostro evidente rifiuto della mestizia. Qui l’angoscia esistenziale non esiste. Perfino i vostri manifesti funebri, anziché in bianco e nero, sono a colori e mostrano il defunto allegro e sorridente, magari sullo sfondo di un romantico tramonto!

-E le ragioni?

-Beh, qui le possibilità di svago e di incontri sono talmente tante e concentrate su un territorio così ristretto, che prima di trovare il tempo di dire “Toh, sono malinconico” avete già trovato qualcosa di stimolante da fare o una persona interessante con cui parlare… Azzardo anche l’ipotesi che su questa particolare aspetto della vostra indole influiscano certi “piatti” tradizionali come le ricche misticanze di erbe crude e cotte…Non escluderei ad esempio che il cassone alla rucola, possa essere il vero vostro “Elisir”…. C’è poi da dire che la vita riminese è “tarata” sul periodo primavera-estate, dominato, come è noto, da umori sanguigni… Ed indubbiamente esiste anche in voi la convinzione, (confermata da una storia bimillenaria) che Rimini, qualsiasi cosa succeda, troverà sempre il modo di cavarsela …

– Però avrà anche notato che in giro ci sono parecchi indigeni con la faccia seria…

– E’ vero. I vostri volti offrono una vasta gamma di espressioni accigliate. Però riuscite sempre ad agganciare i vostri malumori a una ragione oggettiva: il traffico, una rata che scade, il vicino rompiballe, il clima… Questo impedisce al disagio di affondare negli strati più profondi della psiche…

La conversazione mentale con la bella aliena bionda durò a lungo, sugli argomenti più disparati che riguardano la nostra Città. Si parlò degli albergatori, che lei vedeva come una sorta di setta religiosa, del sistema tutto riminese di predire le situazioni meteorologiche, dell’influenza fisica, ma anche psicologica, di quel certo vento che soffia dal monte vero il mare… E poi di bagnini, di donne riminesi sull’orlo di una crisi di nervi e di nonne, avvocati, palestre, mercati…

Lia Celi. Scrittrice, giornalista, umorista e conduttrice televisiva. Nata per puro caso a Parma da genitori romagnolissimi, dopo aver sorvolato a lungo con loro il Norditalia, parcheggia la sua astronave a Rimini in tempo per conseguire la maturità classica al “Giulio Cesare”. Poi riparte, vive per anni tra Milano e Bologna quale collaboratrice del settimanale satirico “Cuore” e infine, atterra definitivamente tra noi, con tutta la famiglia, “portatrice sana di Riminesità”, come ama definirsi, “per offrire alla sua numerosa prole tutti i vantaggi di una città scombinata ma vivibile”.

Il suo ‘Alieni a Rimini’ uscito nel 2005, sulla base del quale ho costruito questo ideale colloquio, divenne presto un best seller. Come numerosi altri scritti di colei che ( tutt’altro che aliena!) rivelò da subito la sua ‘riminessenza’.

Giuliano Bonizzato