Non è cibo borghese, aristocratico e tantomeno dei marinai


La piada


12 Maggio 2024 / Enrico Santini

I dottori della mente dicono che è necessario programmare la giornata, calandosi in contesti e situazioni diverse, lasciando libero spazio alla fantasia. Insomma tornare bambini e giocare, interpretando personaggi e ruoli che non ci sono abituali, e poi leggere, parlare con amici che da troppo tempo non sentivamo, dilettarsi in cucina confrontandosi con piatti e ricette della nostra tradizione. Ho voglia di Piada, a modo mio, senza orpelli e pregiudizi, voglio mettere le mani in pasta, meglio ancora nell’impasto, e sporcarmi con la farina. Ho sempre sostenuto che la Piada sia nata a Coriano. La forzatura è evidente, ma serve a ricordare che Lei nasce dove la povertà era più forte e sicuramente in ambito rurale. Non è cibo borghese, aristocratico e tantomeno dei marinai. Alimento povero, da morti di fame. Nel rapporto sulla condizione dell’agricoltura dopo l’unità d’Italia (1861), il mandamento del mio paese è uno dei più malandati in assoluto. La mia tesi, sostenuta da dati incontrovertibili, è che la Piada ha nella Valconca e nel Montefeltro, la sua primogenitura. Parlo di Piada, non di piadina. Piadina è un vezzeggiativo, piadina è da fighetti di sinistra. Piadina è da Nutella, da dopoguerra, da giovani pecoroni cresciuti nella bambagia. Entriamo nello specifico; alta, bassa, spessa, sorta, sottile, unta, mesta, armesta… fate come pare, come potete. Il gusto è soggettivo, che vi piaccia. La cartina di tornasole è il giorno dopo, la Piada va giudicata nel tempo, se rimane. Con che cosa? Sono, ed è solo una questione di età, un conservatore. Anzi di più: un ruralreazionarioconservatore di destra che diventa di sinistrasocialkomunistaanarchico Bakuniano. Insomma un Democristiano culo giallo papalino. La Piada con che cosa? Con la Piada. Tutto il resto, come diceva il Califfo, è noia.

Rurali sempre,

Enrico Santini

Radiorurale

I Dottori della Piada