HomeAttualitàLa privacy dei bambini online. Cosa possono fare i genitori?

La protezione della privacy dei bambini online è diventata una questione di estrema urgenza


La privacy dei bambini online. Cosa possono fare i genitori?


7 Settembre 2023 / Redazione

Nel mondo digitale di oggi, la protezione della privacy dei bambini online è diventata una questione di estrema urgenza: sono state diverse, infatti, le situazioni in cui questa stessa privacy è stata violata. Tutte le piattaforme più popolari, come TikTok, Microsoft, e Amazon, hanno affrontato casi di violazione dei dati personali riguardanti i minori. Quindi, cosa possono fare i genitori per proteggere i propri figli da queste spiacevoli situazioni?

Nell’articolo si analizzeranno alcuni casi noti, che hanno interessato importanti aziende, ma anche le strategie che i genitori possono adottare per mettere al sicuro i propri bambini.

 

I casi di violazione della privacy dei bambini online

Iniziamo esaminando alcuni dei casi più noti di violazione della privacy dei bambini online. Queste situazioni, che hanno coinvolto giganti tecnologici come TikTok, Microsoft e Amazon, mostrano le sfide che i genitori devono affrontare per proteggere la privacy dei loro figli in un mondo sempre più digitale.

 

20 milioni di dollari di multa a Microsoft per aver ottenuto Illegalmente i dati dei bambini

Microsoft ha accettato di pagare 20 milioni di dollari alle autorità federali statunitensi in seguito alla scoperta che l’azienda aveva ottenuto illegalmente i dati dei bambini che avevano aperto un account Xbox.

L’indagine della Federal Trade Commission (FTC) ha rilevato come Microsoft avesse violato il Children’s Online Privacy Protection Act, non ottenendo correttamente il consenso dei genitori e conservando i dati personali dei minori di 13 anni per un periodo più lungo del necessario per gli account creati prima del 2021.

 

Multa da $92 milioni a TikTok per la violazione della privacy dei minori

Nel febbraio 2021, TikTok, l’app di video social più popolare al Mondo, ha accettato di pagare una multa di $92 milioni per risolvere un’azione legale collettiva avviata negli Stati Uniti.

Le accuse portate avanti dai querelanti affermavano che l’app aveva raccolto illegalmente i dati personali di utenti minorenni senza il consenso dei genitori. Questa raccolta di dati, secondo l’accusa, includeva informazioni biometriche come i dati di riconoscimento facciale.

 

Violazione della privacy: Amazon punita con una multa di 30 milioni di dollari

In una recente sentenza, Amazon ha subito un pesante colpo a causa di una violazione della privacy. L’azienda è stata multata per 30 milioni di dollari per aver raccolto illegalmente dati personali dai dispositivi Echo destinati ai bambini.

Amazon, infatti, non avrebbe eliminato correttamente le registrazioni delle conversazioni, conservando anche i dati relativi alla posizione geografica.

 

Come i genitori possono difendere la privacy dei propri figli?

Innanzitutto, è importante educare i figli sui rischi legati alla condivisione di informazioni personali online, come ad esempio nomi, indirizzi e numeri di telefono.

In secondo luogo, è necessario monitorare l’utilizzo dei social media e della tecnologia in generale da parte dei minori. L’uso di applicazioni di controllo parentale può sembrare una soluzione efficace per monitorare le attività online dei bambini, ma anche queste possono rappresentare un rischio per la loro privacy. Tali applicazioni, infatti, possono essere soggette a violazioni di dati, ma anche registrare le informazioni in modo improprio.

Un metodo efficace, quindi, per proteggere i bambini dalle violazioni della privacy consiste nell’impostazione di un router VPN. Questo dispositivo può nascondere l’indirizzo IP del bambino, bloccare gli annunci discutibili e crittografare i dati online, garantendo una navigazione sicura.

Molte VPN, inoltre, includono il blocco pubblicità, uno strumento estremamente utile per la protezione dei nostri figli in quanto consente di evitare i click accidentali sui banner potenzialmente dannosi.

Infine, l’uso di uno strumento di navigazione anonima, come Tor, può contribuire a mascherare l’identità online dei bambini e a proteggere la loro privacy. È consigliabile poi utilizzare anche dei servizi di e-mail crittografate al fine di proteggere le comunicazioni online dallo spionaggio e dagli attacchi informatici.

 

Conclusione

In conclusione, proteggere la privacy dei nostri figli nell’era digitale è una sfida che richiede dedizione e una grande consapevolezza dei rischi. L’educazione e la supervisione, uniti all’uso di strumenti come VPN, navigazione anonima ed e-mail crittografate, possono fare una grande differenza. Ricordiamo sempre che la sicurezza dei nostri bambini è una priorità, e che il rispetto per la privacy costituisce un diritto fondamentale di tutti.