In fondo in fondo, ma molto in fondo, siamo tutti un po’ rurali. E allora la domenica mattina, dopo la Messa, andiamo a far finta di raccogliere le olive. Dopo la vendemmia, nella migliore tradizione contadina, con le prime nebbie, era un’altra occasione di festa. Ma oggi tutto è cambiato. Sole a randa, San Gaudenzo alle porte, i metalmezzadri pronti a spaccarsi la schiena e dare il loro prezioso contributo, che verrà retribuito, almeno si spera, con la classica mangiata.
Semel in anno…
Da Seneca a Sant’Agostino i grandi Maestri hanno dato licenza a quello che avviene tutti i giorni.
Il mio amico (?), noto professionista, accademico dei Filopatridi, di cui non dirò il nome e tantomeno il cognome, bravissimo cuoco, mi ha invitato, anzi obbligato, alla raccolta delle preziose drupe oleose, nei suoi vasti possedimenti collinari al di là della Gaiofana. Mai rifiutare l’invito. Farò del mio meglio, sicuramente a tavola.
Rurali sempre,
Enrico Santini