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I sindacati: "Torrette 'alternate' durante le pause pranzo e prolungamento a settembre solo facoltativo"


La Regione taglia il servizio di salvataggio, marinai in rivolta


16 Febbraio 2024 / Redazione

Bagnini di salvataggio in rivolta dopo l’ultima  Ordinanza balneare regionale che “introduce in contrasto con le istanze professionali dei marinai di salvataggio delle nuove disposizioni non migliorative né per i Lavoratori Marinai di Salvataggio né per i bagnanti”.

Secondo i marinai di salvataggio autogestiti USI, all’Articolo 1 parag 3 “la novità dell’anno dopo la giusta indicazione del Comando Coordinamento Guardie Costiere di Ravenna che indicava dati i continui incidenti segnalati dagli studi e dai report dei marinai di salvataggio come non più accettabile la sospensione del servizio di salvamento dalle 13 alle 14 poteva essere finalmente una soluzione definitiva di tanto disagio, incidenti annunciati e dolore?! No, la Ordinanza Regionale non è rispettosa delle necessità professionali competenti in materia emerse oramai da 20 anni. Si poteva coprire come in tanti paesi del mondo dalle 8 di mattina alle 20 in due turni da 6 ore e invece la Ordinanza regionale che è sensibile alle esigenze dei “concessionari che non sono più neanche concessionari certi” recepisce la soluzione opportunità per i concessionari di coprire di servizio di salvamento dalle 12 e 30 alle 14 e 30 con un solo salvataggio ogni 300 metri!”.

Di qui la protesta: “Ridurre il servizio da 150 metri a 300 metri non è un miglioramento di sicurezza ma un peggioramento, una programmazione di tragedie annunciate. Chi da queste disposizioni non ha né considerazione delle indicazioni delle associazioni dei marinai di salvataggio né rispetto e conoscenza della materia. E’ necessario che la autorità marittima e le prefetture intervengano, un operatore ogni trecento metri per due ore non può gestire in sicurezza il lavoro di prevenzione, intervento e eventuale rianimazione perché tra l altro gli interventi si fanno in coppia”.

Inoltre c’è l’Articolo 5 lettera A: “I marinai di salvataggio han chiesto ci sia copertura dal 20 Maggio al 20 Settembre oramai da 10 anni. La “risposta novità” è che ci sia copertura oltre al secondo fine settimana di Settembre anche ma solo di due giorni: il sabato e la domenica del terzo fine settimana di Settembre. Si puntualizza che i Comuni “possono ” se vogliono coprire tutta quella settimana. I marinai di salvataggio hanno sempre espresso che la salvaguardia della vita in mare ci deve essere sempre tutto il mese di Settembre qualora ve ne sia necessità. Spiagge aperte per elioterapia dal secondo al terzo fine settimana di Settembre poi due giorni di servizio salvamento poi di nuovo stabilimenti aperti per “elioterapia”. Un barzelletta se non fosse che gli studi ci indicano il tragico della disposizione . Solo nella Provincia si Rimini dal 15 Settembre al 30 Settembre c’è una media di 20 entrate delle ambulanze 118 in spiaggia con 8 codici rossi e e diversi Decessi per sommersione”.

Francesco Guitto

Spiega a sua volta Francesco Guitto di FILCAMS CGIL Rimini: “Lo scorso 3 gennaio, nell’ambito delle consultazioni che la Regione ha portato avanti con le parti sindacali e d’impresa, FILCAMS CGIL Emilia-Romagna aveva formalizzato la sua netta contrarietà ad ipotesi di “rarefazione” del salvataggio. Con rarefazione del salvataggio si intende un servizio pubblico essenziale di salvamento a torrette alternate; si tratta di una modalità che – sia all’interno di una singola giornata o peggio per interi periodi – espone a gravi rischi i pericolanti in mare (turisti o cittadini che siano) ed a responsabilità impossibili da assolvere per i marinai di salvataggio, dato il raddoppio dello specchio d’acqua da sorvegliare. Con l’Ordinanza balneare regionale approvata e di prossima pubblicazione, la Regione è orientata ad imporre questa singolare modalità di erogazione del servizio durante le “pause pranzo” (ore 12.30-14.30) ed a concedere discrezionalità ai Comuni per tutta la terza settimana di settembre [sic!]. Secondo FILCAMS CGIL Rimini il servizio di salvamento, quando attivo, deve essere garantito da tutte le torrette; diversamente, meglio issare bandiera rossa”.

E prosegue: “In tema di qualità dell’offerta turistica balneare non è possibile fare un passo avanti e due indietro Se dal 2022 sulla maggioranza delle spiagge riminesi, grazie anche alle rivendicazioni sindacali, il servizio di salvataggio era stato esteso alla terza settimana di settembre con adeguati standard di qualità, il provvedimento in corso di emanazione dalla Regione desta forti preoccupazioni. Il rischio è che i singoli Comuni costieri, lasciati liberi di utilizzare questa rarefazione del salvamento in base a non meglio precisati indici di numerosità dei turisti, amplino l’offerta turistica solo sulla carta; determinando in concreto un arretramento rispetto agli standard degli anni passati”.

“Su temi d’interesse generale bisogna essere netti ed estendere la qualità del salvamento non facendo passi indietro.
Di fronte ad eventuali elementi di criticità, circa la concreta applicabilità dell’estensione del servizio di salvamento, FILCAMS CGIL Rimini è come sempre a disposizione per affrontare ogni tematica. Discussione che peraltro può essere fatta anche all’interno della contrattazione integrativa provinciale che – giova ricordare – è ferma da oltre 10 anni non per responsabilità del sindacato. FILCAMS CGIL Rimini nei prossimi giorni chiederà a tutti i Comuni costieri un confronto volto a far sì che, in ogni caso, siano stabiliti in ordinanza comunale i massimi standard di qualità per il servizio pubblico essenziale di salvamento”, conclude Francesco Guitto.