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Ancora due chiacchiere con chi come pochi seppe interpretare il senso profondo di appartenenza a una memoria e a una storia condivise


La Rimin’essenza di Mauro Gardenghi


16 Giugno 2024 / Giuliano Bonizzato

Quel particolare aspetto della ‘vciaia’ che ho cercato di descrivere qualche settimana fa, ci coglie impreparati anche quando, per colpa sua, se ne vanno gli amici di una vita. Da qui il desiderio irresistibile di sentirseli ancora vicini. Come capita a me in questo momento mentre batto i tasti del mio computer.

Già. Perché Mauro Gardenghi mi si è seduto accanto. Sereno e pimpante come ai tempi in cui facevamo ‘ping-pong’ su una TV locale.

-Rimin’essenza. Un neologismo creato da Te, che si è subito imposto…
-E devo confessare caro Gibo, che la sua diffusione mi ha dato una bella soddisfazione! Rimin’essenza vuole significare qualcosa di più e diverso dalla Riminesità. E cioè, come scrissi in occasione della manifestazione dedicata proprio alle caratteristiche della nostra popolazione “il senso profondo di appartenenza a una memoria e a una storia condivise”.

– Già. E ‘Rimin’essenza. Le distintive genialità dell’orgoglio riminese’ fu appunto il tema dell’incontro che da Dirigente della Confartigianato promuovesti nell’ottobre del 2010 con mostre di pittura, conferenze, relazioni, tavole rotonde ospitate nelle ampie sale del Palazzo del Podestà…

– Per l’occasione mi hai dato una mano anche tu proponendo all’uditorio qualche riflessione sul tema. Ad esempio sino a che punto abbia influito sul nostro senso di appartenenza il fatto di passare tutti i giorni sotto un Arco o sopra un Ponte Romano o di assistere a Messe celebrate in un ‘Tempio Pagano” come ebbe a definirlo quel tal Papa, nemico giurato del nostro Sigismondo. O quanto possa aver inciso sul nostro DNA il discendere da quei 25.000 agricoltori-guerrieri dell’Antico Lazio in guerra contro i Romani un secolo prima, i quali, da incorreggibili indipendentisti. pretesero il ruolo di stato autonomo non appena fondata la Colonia!

– Ad altre memorabili occasioni d’incontro hai conferito titoli altrettanto intriganti. Da ‘Artigiangusto,’ inteso ‘a riscoprire e valorizzare i saperi e i sapori dei mangiari e l’eccellenza stessa dei prodotti tipici del nostro territorio (novembre 2006) ad ‘Alta la valle che nel mare si specchia’ (ottobre 2008) dove, sfruttando ampiamente anche il mezzo televisivo hai caldeggiato il ritorno a casa dei Comuni dell’Alta Val Marecchia.

-A confezionare quei titoli mi ci divertivo proprio! Ed è stato fatto davvero un buon lavoro!

– Sono andato a ripescare qualche data. Il Referendum per l’annessione dei sette Comuni marchigiani alla Provincia di Rimini ebbe luogo il 17-18 dicembre 2006 e la relativa Legge venne pubblicata il 14 agosto 2009, superata la strenua opposizione della Regione Marche! Annessione1 Una cosa mai sperimentata prima in Italia.

-Una ‘sburonata’!
-Proprio così, caro Mauro! Ma una sburonata ‘cosmica’come quelle di tutti i folli che, da noi, saltando i fossi per il lungo, si inventano quello che in Italia non c’è stato mai stato prima…

– E dunque la dimostrazione palmare della ‘riminessenza ‘ di Casteldelci, Maiolo, Novafeltria, Pennabilli, San Leo, Sant’Agata Feltria, Talamello. I Magnifici Sette come li definisti subito nelle tue Malatestiane!

– Già! A proposito Mauro. Non so se Ti è arrivata, lassù, la notizia che Il 17 giugno 2021 (sei mesi dopo la Tua Partenza) è stato legislativamente sancito il distacco dalla Regione Marche e l’aggregazione alla Provincia di Rimini anche dei Comuni di Montecopiolo e Sassofeltrio. Il relativo Referendum aveva avuto luogo nel giugno del 2007, dopo pochi mesi da quello dei Sette Comuni e con la identica straripante maggioranza dell’ottantacinque per cento dei sì! Qui però la pubblicazione della legge sulla Gazzetta Ufficiale è avvenuta dopo ben 14 anni!

– Di questo incredibile ritardo, dovuto alla solita opposizione delle Marche, avevo sentito parlare da Glauco Cosmi che sta su una nuvoletta accanto alla mia…Puoi immaginare quanto ne ha dette… in malatestiano! E’ dovuto venir giù il solito angioletto a chiudergli la bocca con le manine… Beh… Adesso devo salutarti. Mi sta scadendo il Permesso Celeste. At salut!
-As videmm, Mauro! E salutami Glauco!

Giuliano Bonizzato