La Rimini di Paolo Scarponi era un film fuori da ogni clichè
25 Dicembre 2023 / Paolo Zaghini
“Paolo Scarponi. La città, l’impegno sociale, l’eredità culturale”
A cura di ACLI Rimini
Il Ponte
In occasione del trentesimo anniversario della morte del loro storico dirigente Paolo Scarponi, le ACLI di Rimini organizzarono il 4 dicembre 2021 un convegno in cui intervennero, ricordandolo, una ventina di amici, collaboratori, operatori culturali. Ora i contributi di quella giornata, a distanza di due anni, sono stati raccolti in questo volume. Attraverso le tante testimonianze è possibile ricostruire la biografia complessa di Scarponi, morto il 5 dicembre 1991 a soli 43 anni (era nato nel 1948) dopo una lunga malattia e un brutto incidente stradale: cattolico di sinistra, dirigente aclista, operatore culturale.
Scarponi è stato un grande animatore della vita culturale e sociale riminese, grazie anche all’impegno nelle Acli e alla sua febbrile curiosità per tutto ciò che riguardava la musica, la pittura, il teatro e il cinema. Nel periodo in cui fu presidente delle Acli provinciali, nacque “Cartoon Club” (era il 1985), il Festival internazionale di Cinema d’Animazione, Fumetto e Games. Abbiamo ancora presente le immagini di pochi giorni fa quando il Sindaco Sadegholvaad al Teatro Galli consegna il Sigismondo d’Oro 2023 a Sabrina Zanetti, direttrice artistica del Festival “Cartoon Club”.
Importante fu il suo entusiasmo nel sostenere alcune realtà cittadine, da Radio Attiva (radio libera giovanile degli anni Ottanta) alla Scuola di musica di Laura Benizzi, nel dare vita a nuove associazioni culturali, tra cui Aulos e Aspirina, e nel promuovere innovative rassegne come “Round”, festival del video indipendente.
A tutto ciò si aggiungeva “la curiosità e l’interesse per la politica e per la religione, vissute anch’esse con profondità e apertura”.
Un riconoscimento da parte della città di Rimini arrivò nel dicembre 2019, quando gli fu intitolata la rotatoria davanti al Centro Zavatta, nell’incrocio all’inizio di viale Valturio e via Dario Campana, nei pressi di Castel Sismondo.
Al Convegno il Sindaco Sadegholvaad così lo ricordò: “Certo, negli anni Settanta e Ottanta in cui operò Paolo, c’era un protagonismo giovanile che oggi non si registra più. Oggi prevale un po’ di apatia, in quegli anni i giovani erano particolarmente appassionati alla vita politica, civile e culturale. Ma la forza di Paolo è stata quella di interpretare le dinamiche del momento storico e di dare ad essi sbocchi operativi, consentendo a giovani e giovanissimi di far parte della vita pubblica anche attraverso le diverse espressioni artistiche: dalla musica al teatro, agli audiovisivi”.
Articolata anche la sua vita politica, ricostruita nella testimonianza di Giorgio Tonelli: visse il travaglio dei cattolici impegnati degli anni Settanta. Fu attivo nel Comitato Studentesco, partecipò al gruppo pacifista Anti-H, partecipò alle lacerazioni dentro le Acli, dopo Vallombrosa e la scelta socialista, antimperialista e anticapitalista, interrompendo il collateralismo con la DC. Fu attivo nella breve vita di Mpl, il Movimento Politico dei Lavoratori, fondato da Livio Labor, divenendone anche il coordinatore per Rimini. Finita l’esperienza di Mpl nel 1972, con altri aclisti di sinistra invece di confluire nel PSI, scelse il nuovo PSIUP che nel 1974 si fuse con il gruppo de “Il Manifesto”, dando vita al PDUP.
Quando entrò in Comune, nell’Ufficio Archivio e Protocollo, abbandonò la politica attiva, ma “non abbandonò mai l’impegno per una società più giusta e solidale”. “Paolo è stato un esponente di un cattolicesimo non vissuto intellettualmente, ma calato nel sociale, fra la gente comune”.
Giulia Vannoni lo ricorda così: “Il suo formidabile fiuto di talent scout, l’attenzione alle novità, le sue doti di organizzatore, insieme alla capacità di saper fare abbinamenti efficaci mettendo in relazione fra loro le persone giuste, gli permisero di realizzare una serie d’iniziative fondamentali per la cultura a Rimini. Prese in carico realtà già esistenti o in via di formazione, affiliandole all’Enars-Acli: in tal modo forniva loro un sostegno prezioso”.
Invece Paolo Pagliarani: “Paolo Scarponi ci ha ricordato e ci ricorda tuttora, che il motore di una città sta nel sapersi liberare dagli stereotipi e creare idee nuove e stimolanti, spaziando tra cinema, musica, teatro, trasmissioni radiofoniche e tutto quanto fa spettacolo. Idee magari nate a pranzo o a cena perché nella vita di Scarponi la tavola aveva la sua importanza …”.
Manuela Angelini ci ricorda che “solo il festival di fumetti Cartoon Club ancora esiste e resiste, grazie all’impegno e alla caparbietà di Sabrina Zanetti che con la sua intelligente energia, a mio parere rappresenta la vera erede di Paolo Scarponi nelle Acli e nella città”.
Ed infine vorrei chiudere questa selezione di ricordi che ho scelto fra i tanti, con quello di Michele Marziani: “La casa di Paolo era un ritrovo di giovani attori della cultura riminese, di quel mondo che conoscevo appena (arrivavo da altrove), dove si parlava di musica che non avevo mai ascoltato, di arte di cui non sapevo nulla, di teatro che non frequentavo, di libri che non avevo letto e di film che invece, per fortuna, avevo visto. In ogni caso, in quelle serate, non avevo mai nulla da dire. Mi piaceva guardare in silenzio quel mondo di cose che giravano attorno a Paolo Scarponi. Lui ascoltava, partecipava, commentava con un sorriso un poco ironico e un po’ bonario che sembrava prenderti seriamente ma mai troppo sul serio. Aveva occhi che sapevano indagare nelle persone ma anche comprenderne con indulgenza le debolezze. Penso fosse così, guardandoli a fondo, che scegliesse gli amici”.
Invio agli amici e ai lettori fedeli di questa rubrica i migliori auguri di Buone Feste!
Paolo Zaghini