Home___primopianoLa spaccata che spacca Riccione: le destre attaccano, Angelini: “Avevano lasciato la città allo sbando”

Durissimo botta e risposta dopo l'episodio di corso Fratelli Cervi con Raffaelli, Paolini e Santi sulle barricate


La spaccata che spacca Riccione: le destre attaccano, Angelini: “Avevano lasciato la città allo sbando”


15 Febbraio 2024 / Redazione

 Siccome “Riccione è nel mirino della delinquenza” e di “provvedimenti non se ne prendono”, Fratelli d’Italia propone per viale Ceccarini “una sorta di zona a traffico limitato” installando “speciali dissuasori stradali elettromeccanici a scomparsa che si alzano e si abbassano a seconda delle necessità”. In questo modo l’auto o il furgone che devono passare potranno farlo solo se il conducente, digitando un codice, “avrà la possibilità e il permesso di entrare. Altrimenti no. Questo, ne siamo certi, eviterebbe l’ingresso nel salotto di mezzi non autorizzati specie nelle ore notturne”, sostiene Stefano Paolini, coordinatore e consigliere comunale di Fdi. “Il discorso vale per le due vie principali che i commercianti stessi hanno già indicato mentre per quelle laterali si potrebbe pensare a fioriere di grandi dimensioni o barriere di altro tipo”, aggiunge. Ciò detto, Fdi resta dell’idea che servano, come per tutte le Ztl, le telecamere “perché non esiste che una realtà come Riccione ne sia priva. Bisogna accelerare per la fibra e procedere. Siamo pronti a portare l’argomento in Consiglio comunale per conoscere le reali intenzioni dell’amministrazione e sollecitare tempi brevi”, afferma Paolini.

“La sicurezza- conclude- non va sottovalutata, sappiamo che le Forze dell’ordine sono sempre pronte ma non bastano. E’ necessario che il Comune, al pari di tanti altri centri limitrofi a cominciare da Rimini, si dia da fare. Intanto, purtroppo, la delinquenza non si ferma: anche in viale Fratelli Cervi, dove pure esiste nelle ore serali una sorta di ztl, si è verificata un’altra spaccata con l’Ottica Giulietti e Guerra che si è ritrovata con la vetrina sfondata. Attendere non è la parola d’ordine. Ne serve un’altra: darsi da fare. Presto e bene”.

Sullo stesso tenore, e anche più pesanti, le dichiarazioni di Elena Raffaelli ex assessora ed ex deputata, e Luigi Santi, annche lui in giunta come assessore con Renata Tosi e ora presidente provinciale di Azione, riportate dal Corriere Romagna.

Raffaelli, sempre prendendo spunto dall’ultima spaccata in Corso Fratelli Cervi, dà dei bugiardi alla sindaca Angelini e all’assessore Capocasa: “Le loro bugie hanno le gambe corte”. E all’assessore alla sicurezza ed ex Questore rimprovera “l’impredonabile invasione di campo sul tema della sicurezza che gli è valso un rimprovero da parte dei sindacat delle forze dell’ordine”.  Pertanto “l’assessore dovrebbe valutare di dimettersi”. E ancora, Raffaelli parla di “tre milioni per la sicurezza sbandierati in campagna elettorale” ridotti a “slogan di pura propaganda”, sfida gli avversari apostrofandoli come “leoni della testaiera piddini”: “dopo mesi di furti e spaccate non hanno nulla da dire?”.

Da parte sua Luigi Santi parla di “escalation”, chiede un tavolo di confronto con Prefettura e Questura prima dell’estate, consiglia di chiedere la convocazione di un Comitato di Sicurezza pubblica sulla zona sud, e domanda dove siano finiti i milioni promessi dalla Angelini “dopo tante polemiche sulla movida spaccatutto”.

Non si fa attendere la replica della sindaca Angelini: “Questa mattina sono rimasta stupita nel leggere, a proposito di sicurezza, le dichiarazioni di chi era al governo di Riccione mentre la città veniva lasciata in preda alle baby gang.  Soprattutto, mi ha sorpresa il fatto che si continui ancora a riconoscere una qualche credibilità a chi, alla prova dei fatti, si è dimostrato totalmente inadeguato rispetto alla responsabilità di contribuire, supportando le altre forze dell’ordine, a garantire l’ordine pubblico.  Chi oggi soffia sul fuoco dell’insicurezza faceva parte della giunta comunale che assisteva inerme alla presa della città. Davvero ci siamo dimenticati chi era l’assessora alla Polizia locale, nonché componente della Camera dei Deputati, e chi erano gli altri componenti della squadra di governo – quelli che oggi parlano – mentre centinaia di baby delinquenti prendevano a sassate le vetrine dei negozi, devastavano le auto, rapinavano i turisti e sequestravano persino gli autobus di linea?  Possibile che non si abbia ricordo dell’immenso danno di immagine – a cui ha contribuito l’incapacità di chi era al governo municipale –  arrecato a una città come la nostra che fonda la sua economia sull’accoglienza?  Soltanto io ricordo il consiglio comunale straordinario chiesto da tutte le categorie economiche e i comitati cittadini per implorare l’allora amministrazione di fare qualcosa per fermare lo stato di assedio?”.

E Angelini prosegue: “Come sindaca di Riccione di tanto in tanto mi capita di illudermi che chi ha ricoperto ruoli di responsabilità e prestigio, come ad esempio quello di Deputato, avendo a cuore le sorti della propria città, possa oggi rappresentare un ponte, un collegamento diretto con il Governo attualmente in carica.  Con rammarico, mi trovo invece a dovermi rassegnare all’evidenza, alla pochezza politica di chi neppure una benché minima responsabilità riesce ad assumerla. Non mi riferisco tanto al fallimento sul campo, consegnato alla storia, casomai qualcuno lo avesse dimenticato, quanto al contributo che, come amministratori, se pure di minoranza, potrebbero o dovrebbero fornire alla città.

“Come tutte le altre località della Riviera e della Romagna, anche Riccione, purtroppo, registra episodi di criminalità come furti e spaccate ma grazie al lavoro di presidio quotidiano delle forze dell’ordine e al contributo della nostra Polizia locale non siamo di fronte a un’emergenza.  Ritengo che sia del tutto irresponsabile cercare di fare apparire la situazione come allarmistica nel tentativo – assolutamente vile – di ritrovare un consenso perduto a ragione. Una strumentalizzazione bieca che – mi domando se ne abbiano coscienza – finisce per denigrare innanzitutto la professionalità, l’impegno e il sacrificio di chi è deputato al controllo del territorio e alla conduzione delle indagini”.

“Mi si consenta una sola considerazione sull’assessore Oreste Capocasa. Possiamo dire soltanto grazie al prezioso contributo che un uomo di Stato del suo livello, che ha guidato alcune tra le Questure più rilevanti d’Italia, sta fornendo alla città di Riccione”, è la conclusione.