La storia come scienza fra San Marino e Savignano nelle lettere inedite del primo ‘800
2 Settembre 2024 / Paolo Zaghini
Alfredo Sansone: “Amicizia ed erudizione. Il carteggio scientifico tra Bartolomeo Borghesi e Luigi Nardi. Lettere scelte (1802-1837)”
Centro Sammarinese di Studi Storici
Il giovane (per l’Italia) ricercatore universitario Alfredo Sansone (classe 1989) ha avuto l’inaspettata occasione di trovare e di disporre di 140 lettere inedite tra Bartolomeo Borghesi (1781-1860) e Luigi Nardi (1777-1837) all’interno dell’archivio privato appartenente alla famiglia dei conti Manzoni-Borghesi di Lugo. Finora erano conosciute solo 310 lettere del carteggio fra i due intellettuali amici romagnoli: 160 presso l’Archivio dell’Accademia dei Filopatridi di Savignano sul Rubicone, 82 lettere presso il fondo Piancastelli alla Biblioteca Saffi di Forlì, 67 lettere conservate a Parigi presso la Bibliotheque de l’Institut de France, una sola lettera presso l’Archivio di Stato della Repubblica di San Marino.
Bartolomeo Borghesi e Luigi Nardi furono personalità di spicco nell’ambiente culturale romagnolo della prima metà dell’Ottocento. Soprattutto Borghesi, nato a Savignano sul Rubicone, si guadagnò la fama di studioso di alto livello nel campo dell’antichistica (ovvero lo studio del mondo antico in tutti i suoi aspetti), divenendo un riferimento assoluto in tutta Europa.
Nel 1801 Borghesi, insieme ad altri illustri concittadini, ideò e fondò la Rubiconia Simpemenia dei Filopatridi. Le sue ricerche e pubblicazioni lo consacrarono agli inizi degli Venti dell’Ottocento come principe degli epigrafisti agli occhi degli intellettuali di tutta Europa. Molti furono gli eruditi, come gli illustri Wilhelm Henzen e Theodor Mommsen, che scalarono il Monte Titano per raggiungere Borghesi, che qui si era stabilito nel 1821, e apprendere dal maestro i segreti dell’epigrafia. E’ del resto sulle alture del Titano che vennero a definirsi i presupposti scientifici per la realizzazione del grande programma di raccolta delle iscrizioni latine che condurrà poi al “Corpus Inscriptionum Latinarum”, nel quale Borghesi fu coinvolto.
Gli anni sammarinesi di Borghesi non furono però dedicati solo alla studio. Nel 1825 venne nominato segretario agli Affari Esteri, ufficio che mantenne per un ventennio.
Borghesi morì a San Marino il 16 aprile 1860, “rammaricato di non potuto vedere con i propri occhi quell’unificazione dell’Italia che pur aveva agognato sin dagli anni giovanili”.
L’amicizia giovanile di Borghesi con Nardi durò tutta la vita. Anche lui nato a Savignano sul Rubicone, venne ordinato sacerdote il 20 luglio 1800. In Nardi “agirono, alternandosi, due anime: Da una parte quello dello studioso di antichità e storia patria, dall’altra quella teologica, alimentata dal bisogno di rinsaldare la dottrina della fede cristiana in senso conservatore e contro pericolose derive riformatrici”. Negli ultimi anni della sua vita poi “accentuò ulteriormente la vena reazionaria e irriducibile del suo spirito a qualsivoglia innovazione sia nell’ambito del clero, sia nella produzione letteraria, mostrandosi contrario alle nuove ispirazioni propugnate dal Romanticismo ed ergendosi a strenuo difensore del Classicismo”.
Il carteggio rende così possibile conoscere le tappe preliminari di formazione dell’innovativo metodo di lavoro che rese celebre Borghesi, molto apprezzato già dai suoi contemporanei, e a cui la ricerca storica odierna deve ancora molto. Lo scambio epistolare consente inoltre di ripercorrere il dibattito culturale del tempo da una prospettiva inesplorata e svela l’esistenza di studi e progetti editoriali su vari campi del sapere rimasti inediti. Essi dimostrano la straordinaria versatilità dei due personaggi, capaci di spaziare con disinvoltura dagli studi storici a quelli letterari.
La storia come scienza: da qui nasce la collaborazione scientifica tra Borghesi e Nardi. Storia patria, diplomatica, numismatica, epigrafia. Tutti strumenti della metodologia di Borghesi: “approccio critico all’analisi delle fonti e attenzione meticolosa nell’escussione della bibliografia, nella valutazione dell’autenticità dei documenti, nella corretta sistemazione cronologica dei personaggi”.
Sansone pubblica in questo volume una selezione di 130 lettere (54 di Borghesi e 76 di Nardi), tutte inedite. I testi che precedono le lettere costituiscono una rielaborazione della tesi post dottorato di Sansone discussa alla Scuola Superiore di Studi Storici dell’Università di San Marino.
Le lettere pubblicate riguardano le indagini scientifiche sviluppate dai due interlocutori, così da far emergere, oltre ai contenuti delle loro ricerche, e ai loro variegati interessi, anche le caratteristiche del loro metodo di studio, in un periodo cruciale per l’acquisizione di dignità scientifica da parte delle discipline antichistiche.
Paolo Zaghini
(in apertura: Bartolomeo Borghesi e Luigi Nardi)