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La storia di Rimini in quella della Banda musicale


8 Gennaio 2018 / Paolo Zaghini

Filarmonica Città di Rimini: “La Banda Musicale Città di Rimini dal 1828 ad oggi”. A cura di Paolo Zaghini. Testi di Alessandro Agnoletti, Marco Bizzocchi, Gianluca Calbucci, Fabio Giambi, Pietro Leoni. Edizioni La Pieve.

Il volume è stato presentato la sera del 30 dicembre al Teatro Novelli di Rimini, strapieno di pubblico, in occasione del Gran Concerto di Fine anno della Banda Città di Rimini. Una serata musicale straordinaria guidata e diretta dal Maestro Jader Abbondanza. Gli applausi finali, calorosi e convinti, hanno espresso il vivo apprezzamento dei presenti.

Dal libro riprendo la mia presentazione che racconta in sintesi la storia della Banda ed il percorso fatto per eseguire la ricerca.

«Il 29 ottobre 2015 il Presidente della Banda Città di Rimini, Pietro Leoni, scriveva al sottoscritto, allora Presidente dell’Istituto per la Storia della Resistenza e dell’Italia Contemporanea della Provincia di Rimini, per “chiedere una collaborazione per la realizzazione di una ricerca e della conseguente pubblicazione sulla storia della Banda”. E proseguiva: “Considerando che l’istituzione bandistica ben difficilmente può essere svincolata dalla storia politica, culturale e sociale della Città, l’idea è quella di raccontare non solamente l’evolversi cronologico del gruppo musicale, ma calare quest’ultimo nelle vicende storiche, a volte molto importanti, della nostra Città”.
Così ebbe inizio, dopo l’accettazione da parte dell’Istituto, un lungo lavoro di ricerca e di scrittura durato alla fine un paio d’anni (molto di più di quello che inizialmente avevamo preventivato). I ricercatori dell’Istituto (Alessandro Agnoletti, Marco Bizzocchi, Gianluca Calbucci, Fabio Giambi) da me coordinati hanno dato vita ad una ampia ricerca sulle fonti presso biblioteche ed archivi per cercare di supplire alla mancanza di un archivio storico della Banda».

Quello che è emerso è una fantastica cavalcata lungo i decenni degli ultimi due secoli della storia riminese dove i successi, le crisi, i colpi di scena della vita della banda si sono strettamente intrecciati con la vita della Città. La banda nasce nel pieno della Restaurazione post napoleonica, vive i travagli del Risorgimento, è partecipe del vivace clima musicale riminese che troverà il suo apice nell’inaugurazione nel 1857 del nuovo Teatro Comunale con l’”Aroldo” di Giuseppe Verdi. E sarà poi la voce musicale della Città che si trasforma e che cresce nei decenni post Unità d’Italia, sino a quando, alla fine dell’Ottocento, diventerà anche lo strumento per allietare le nuove stagioni estive del nascente turismo riminese. La crisi del 1911 e il susseguente scioglimento della Banda priverà la Città per oltre un ventennio della sua presenza.

La Banda rinascerà nel 1932, con grandi difficoltà, grazie all’azione di due importanti Direttori, prima Giuseppe Manente e poi Antonio Di Jorio, ma lo scoppio della guerra nel 1940 porterà ad un nuovo scioglimento della Banda. La sua ricostituzione avverrà solamente nel 1950, su sollecitazione dell’Azienda di Soggiorno.

Dal 1950 ad oggi la Banda ha segnato gli eventi del calendario civile e, spesso, anche di quello religioso con la sua presenza e le sue esecuzioni musicali. Questo nonostante che dal 1965 al 1981 la Banda si fosse divisa in due tronconi, dando vita alla Banda “bianca” e a quella “rossa”. La riunificazione delle due bande fu una delicata operazione diplomatica che ebbe tra i suoi protagonisti il Maestro Orio Lucchi e Libero Missirini. Il succedersi di otto Direttori alla sua direzione, dalla ricomposizione unica della Banda nel 1981 ad oggi, ognuno dei quali impegnato a far crescere organizzativamente e musicalmente l’ensemble, ha fatto sì che negli ultimi decenni la Banda sia riuscita ad allestire ed eseguire con notevole maestria veri e propri concerti tematici, a partire dall’annuale Concerto di Fine Anno al Teatro Novelli. Fino al nuovo riassetto odierno dove alla Banda si sono affiancate altre importanti realtà musicali a lei collegate: l’A.B. Rimini Big Band, la Banda giovanile, l’Ensemble Cameristico e la Scuola di Musica per Banda. La nuova complessa ed articolata realtà ha dato vita al nuovo soggetto de La Filarmonica Città di Rimini.

Ricostruire le vicende della Banda, nonché l’alternarsi delle responsabilità, nel corso della sua storia non è stato facile, anche perché la documentazione spesso si è rivelata insufficiente, se non del tutto inesistente. La Banda si è formata e si è sciolta più volte nel corso dei decenni. A volte per pressioni esterne come nei primi decenni della sua vita a seguito dei controlli e dei limiti posti dalle autorità dello Stato pontificio, oppure (per ben due volte) per “dissapori e rivalità interne” (nel 1863 e nel 1911) o per lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale nel 1940.

Sono convinto che non siamo riusciti appieno a raccontare tutte le storie legate a questi avvenimenti e che, da qualche parte, esista altra documentazione per meglio dettagliare quelle vicende. Per assurdo abbiamo trovato più documentazione sulle vicende della Banda riguardanti l’Ottocento, che quelle del Novecento (in particolare di quelle del secondo dopoguerra). E questo grazie alle straordinarie raccolte della Biblioteca Gambalunga di Rimini e al materiale versato dal Comune di Rimini all’Archivio di Stato riminese. Del resto sempre ben poco spazio è stato dedicato dai giornali locali alle vicende della Banda, se non in particolari occasioni (come quella della feroce polemica contro il Maestro Achille Abbiati nel 1898 o delle petizioni di Umberto Bartolani negli anni ’30 e negli anni ’50 affinché la Banda venisse ricostituita) o giusto per segnalare lo svolgimento di qualche concerto. Gran parte dei protagonisti sono purtroppo deceduti, anche se abbiamo potuto intervistare il Maestro Orio Lucchi (classe 1938) e il Maestro Guglielmo Fiorenza (classe 1932) che ci hanno donato i loro ricordi e che ringraziamo vivamente.

Se difficile è stato reperire la documentazione, quasi impossibile è stato trovare immagini fotografiche del complesso bandistico riminese. Abbiamo “ribaltato” i fondi delle istituzioni culturali riminesi, dei più noti collezionisti d’immagini della Città, quelle dei vecchi bandisti. Ma ciò che abbiamo trovato è stato veramente poco. Nulla per l’Ottocento, ben poco del periodo fascista, qualche rara immagine degli anni ’50 e ’60. La nostra delusione è stata grande, anche perché avendo avuto occasione di vedere molte pubblicazioni dedicate ad altre bande, in regione e in Italia, con immagini splendide, pensavamo seriamente che esistessero anche per la Banda di Rimini. Cosa possibile come del resto anche alcune foto di altre bande del riminese che pubblichiamo stanno a testimoniare.

La realtà invece è stata ben diversa. Avevamo confidato molto in possibili immagini conservate presso il Museo-Archivio “Antonio Di Jorio” di Atri, ma anche qui poco e niente. Per gli ultimi decenni, a partire dagli anni ’80, invece una serie di fotografi amici della Banda ed alcuni bandisti hanno messo assieme un piccolo archivio fotografico da cui abbiamo attinto ampiamente per illustrare questo volume.

Tanto abbiamo dunque raccontato, della Banda e delle vicende della Città, ma siamo sicuri che tanto altro può essere ancora raccontato. Consideriamo dunque, noi ricercatori e la dirigenza della Filarmonica Città di Rimini, questo lavoro solo l’avvio per ulteriori approfondimenti storici. Mi permetterei di dire un work in progress che può riservare ancora tante sorprese e, perché no, la scoperta di immagini della Banda di Rimini rimaste fino ad oggi nascoste ed inedite”.

Il volume può essere acquistato chiamando il numero della Banda 331.6468363 oppure presso la Libreria Riminese.

Paolo Zaghini