HomePoliticaLandini a Rimini: “Abolire Bossi-Fini, no autonomia differenziata”

Il messaggio del Presidente Mattarella al congresso della CGIL. Bonaccini: "Ma quale flat tax, tagliare semmai costo costo del lavoro"


Landini a Rimini: “Abolire Bossi-Fini, no autonomia differenziata”


15 Marzo 2023 / Redazione

“Le indagini faranno chiarezza sulle responsabilità giudiziarie, ma la responsabilità politiche ci sono tutte. Ministro Piantedosi, il problema non è impedire alle persone di lasciare il proprio Paese, ma di metterle nelle condizioni di non rischiare la vita per farlo”. Lo dice il segretario della Cgil, Maurizio Landini, aprendo il congresso dal palco di Rimini, chiedendo che vengano “attivati i visti umanitari previsti dal regolamento europeo, ampliati i canali regolari di ingresso, promossi accordi bilaterali condizionati dal rispetto dei diritti umani e non dal controllo dei flussi migratori”.

Per Landini poi “va abolita la legge Bossi-Fini che ha bloccato la migrazione regolare e ha vincolato il permesso di soggiorno al rapporto di lavoro; vanno abrogati i decreti sicurezza Salvini che hanno trasformato i salvataggi in operazioni di polizia bloccando i migranti in mare e criminalizzando le Ong; di conseguenza non è accettabile il recente decreto approvato dal Governo a Crotone la scorsa settimana, va invece realizzato un programma europeo di ricerca e salvataggio in tutto il Mediterraneo”. Infine, chiude sul punto, “occorre che l’Italia e tutta l’Europa assumano il carattere strutturale delle migrazioni e lavorare alla piena integrazione”, perchè “l’immigrazione è una delle più drammatiche emergenze che siamo chiamati ad affrontare”.

“Come dice l’appello delle tantissime associazioni che hanno manifestato sabato scorso a Steccato di Cutro, bisogna Fermare la strage, subito! Propongo di osservare un minuto di silenzio e di indossare in segno di lutto, di fraternità e di lotta per tutti i giorni del nostro Congresso la fascetta bianca”, ha aggiunto Landini.

“Al Governo sull’autonomia differenziata diciamogli insieme fermatevi, non procedete con il disegno di legge” il segretario della Cgil si rivolge poi ai leader di Cisl e Uil presenti in platea. La CGIL “già nel 2001 aveva evidenziato tutte le criticità della modifica costituzionale del Titolo V. Un errore grave del centro-sinistra in quel periodo al Governo. Siamo sempre stati contrari, chiunque fosse al Governo, a cambiare la Costituzione a colpi di maggioranza. E lo siamo ancor più oggi. Ma perché – conclude – non riflettere su cosa ha prodotto la riforma del Titolo V? Anziché dare più servizi ne ha ridotti per quantità e qualità a partire proprio da quei territori che più avrebbero bisogno di servizi”.

Il presidente della Regione Emilia-Romagna e del Pd, Stefano Bonaccini, a Rimini per il saluto al congresso nazionale della Cgil, ha detto: “Ho detto al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi che se c’è bisogno di accogliere noi rispondiamo presente, noi la solidarietà la diamo sempre non a corrente alternata, altro che porti chiusi. Noi siamo abituati ad arrivi e partenze” e “questa è terra di antifascismo, qui c’è stato Marzabotto, Governo mettitelo in testa. E’ incredibile che se ne debba ancora discutere”. Sempre in tema migranti, il presidente della Regione ricorda infine che nei giorni scorsi assieme al sindaco di Bologna, Matteo Lepore “abbiamo dato sepoltura” ad alcune vittime del naufragio di Cutro.

Sul tema fiscale, Bonaccini ha commentato: “Altro che flat tax, bisogna tagliare il costo del lavoro, alzare le buste paga e alzare lo stipendio di alcune professioni”. E “servono politiche attive per il lavoro, serve lavoro sicuro.
Insieme dobbiamo contrastare la condizione di precarietà di ragazzi e ragazze. Anche per dare futuro ai nostri figli”, aggiunge.

Il XIX Concresso CGIL si era aperto con il messaggio del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella: “Desidero rivolgere un saluto cordiale alle delegate e ai delegati riuniti a Rimini per celebrare il XIX congresso della Confederazione Generale Italiana del Lavoro. Sul lavoro si fonda la Repubblica. Il rilancio del lavoro, con la crescita dell’occupazione, in termini di opportunità diffuse e di valore sociale riconosciuto, è, giustamente, lo strumento per creare un futuro di equità, di giustizia, di sviluppo sostenibile”.

“Serve – continua Mattarella – una riflessione approfondita. Il confronto congressuale del vostro sindacato, con l’avvenuta larga partecipazione di base e delle categorie, sarà di ausilio per affrontare i mutamenti e i punti di crisi di fronte ai quali si trovano la società italiana ed europea, l’intero contesto globale, con le trasformazioni nelle strutture produttive, nell’equilibrio del welfare, per rendere effettivi i diritti e, dunque, la qualità stessa della vita di ogni persona. Il sindacato, insieme alle altre espressioni dell’autonomia sociale, ha un ruolo autorevole nel concorrere a progettare e ad accompagnare il Paese alle innovazioni necessarie. Il Piano nazionale di Ripresa e Resilienza, nato da una svolta nelle politiche europee, a lungo sollecitata anche dalle organizzazioni sindacali, costituisce per la crescita un’occasione imperdibile, affidata ora alla responsabilità di tutte le parti, politiche, istituzionali, economiche, sociali. Occorrono partecipazione e unità nell’impegno. Partecipazione perché l’impegno di tutti è essenziale per la coesione. Una coesione centrata sui valori costituzionali, a partire da quello della pace, così pesantemente messo in discussione dalla aggressione della Federazione Russa alla libertà e indipendenza dell’Ucraina. Il sindacato dei lavoratori è presidio di questi valori. Le sue azioni, le sue lotte, hanno segnato il progresso dell’Italia sin dall’esordio agli albori del ‘900, caratterizzandosi per l’impegno contro ogni disuguaglianza, di genere, territoriale, generazionale, per la dignità di ogni lavoratore, per la giustizia sociale. Il lavoro è strettamente legato alla causa della democrazia, alla pace, alla libertà delle persone e delle comunità. Potenziarne la dignità e radicarlo nel contesto di trasformazioni così veloci è attestazione di fedeltà alla Costituzione. L’augurio è che abbiate a continuare a contribuirvi”.

(Agenzia DIRE)