Home___primopianoLaura se n’è andata a 96 anni, Rimini perde la regina del mercato ittico

Soprannominata "Soraya" per la sua bellezza aveva aperto il suo ristorante a San Giuliano Mare negli anni '60 poi il "Belvedere" sul porto


Laura se n’è andata a 96 anni, Rimini perde la regina del mercato ittico


31 Ottobre 2024 / Redazione

Rimini è in lutto per la scomparsa di Laura Calderoni, storica figura della ristorazione locale, deceduta due giorni fa all’età di 96 anni. Con la sua passione per il mare e la cucina, Laura ha lasciato un segno indelebile sulla tradizione gastronomica riminese, in particolare a San Giuliano Mare.

Nata in una famiglia di pescivendoli, Laura Calderoni ha sviluppato fin da giovane un profondo legame con il mare e il commercio ittico. Negli anni ’60, forte del suo spirito imprenditoriale, aprì il suo primo ristorante, “Laura”, che divenne presto un punto di riferimento per la cucina locale. La sua autenticità e il suo carisma attrassero un’ampia clientela, trasformando il ristorante in un luogo di ritrovo imperdibile per cittadini e turisti.

Con il passare degli anni, Laura consolidò la sua fama aprendo il ristorante “Belvedere” sul molo di Rimini negli anni ’70, un’istituzione che offriva piatti di pesce freschissimo. Oltre all’impegno nel settore della ristorazione, Laura ampliò le sue attività aprendo un negozio nella vecchia Pescheria, diventato presto un centro nevralgico per i ristoratori e pescivendoli locali.

La sua forte personalità e l’attenzione al benessere della comunità le valsero il soprannome di “Soraya” per la sua avvenenza e l’affettuoso titolo di regina del Mercato Ittico di Rimini. Nel 1981, Laura ricevette il prestigioso premio “Pioniere del turismo”, un riconoscimento che celebrava il suo contributo alla valorizzazione di Rimini come meta gastronomica.

Oggi, la comunità si è stretta attorno alla sua famiglia per l’ultimo saluto che si è tenuto alle 10 nella chiesa di San Giuseppe al porto. Laura Calderoni viene ricordata non solo per la qualità e autenticità della sua cucina, ma per il calore umano che ha saputo trasmettere attraverso ogni piatto.