Le Poste nel riminese chiudono, Gnassi (Pd) contro Spinelli (FdI): “Pur di mantenere la poltrona a lei va bene così”
21 Dicembre 2024 / Redazione
Sulla chiusura dell’ufficio postale in via S. Maria in Cerreto, l’unico che serve la popolosa frazione della Gaiofana di Rimini, l”onorevole Andrea Gnassi del PD attacca frontalmente Mimma Spinelli, senatrice di Fratelli d’Italia e vicesindaca di Coriano.
La parlamentare aveva fatto sapere di aver incontrato nei giorni scorsi i vertici di Poste Italiane insieme al neo consigliere regionale Nicola Marcello, accontentandosi della rassicurazioni ricevute “circa la copertura dei propri servizi, fornendo un puntuale riscontro sull’offerta alternativa e limitrofa e mantenendo saldi i principi di responsabilità sociale e di attenzione alle comunità e ai territori per garantire la sua presenza capillare”. E cioè: “Per l’ufficio postale di Gaiofana in Via Santa Maria in Cerreto, 2, è stato individuato come sostituvo l’ufficio di Via Coriano 58, che dista 6 minuti in automobile, 14 con i mezzi pubblici. Per l’ufficio postale di Corpolò, Via Marecchiese 555, l’ufficio sostituvo è quello di Villa Verucchio in via
Casale 202, che dista 2,2 km. Infine, per l’ufficio postale di Vergiano di via Marecchiese 415 è stato individuato come sostituvo l’ufficio di via Marecchiese 96 che dista 4,5 km”. La senatrice ha anche chiesto un rinvio delle chiusure, “ma mi è stato spiegato che si tratta di un piano nazionale approvato da AgCom già in passato e che pertanto la tempistica non può essere modificata al momento”.
Acre il commento di Gnassi: “Noi semo noi, e voi nu siete un c …” come diceva Alberto Sordi è proprio vero che a Roma scatta sempre per qualcuno l’effetto Marchese del Grillo… “Chiudono gli uffici postali a Corpoló, Vergiano e alla Gaiofana? Che se prennano (prendano ) a machina pè anna da un’altra parte. Magari al Gros, che è comodo”. Immagino gli avranno detto così “in Roma”, a Domenica Spinelli i vertici (quali?) delle Poste. La cosa imbarazzante è che invece che contestare la chiusura e – con i dati alla mano del numero di residenti, servizi erogati e prestazioni di utilità sociale – fare proposte puntuali per mantenere Poste e Bancomat come hanno fatto il sindaco di Rimini Jamil Sadegholvaad e la consigliera Anna Barilari, Fratelli d’Italia con la Spinelli certifica e giustifica la chiusura. Chi momentaneamente è al governo a Roma (centrosinistra o destra) dovrebbe prima di tutto rappresentare gli interessi e i bisogni del territorio, a prescindere che si sia di centrosinistra o di destra; a mio avviso non si dovrebbe lisciare il pelo alle decisioni contro il territorio del governo o di qualche ente solo perché il governo è della tua parte politica e quindi va bene tutto…”.
E prosegue il deputato del Partito Democratico: “Purtroppo, sta succedendo sempre di più questo: tagli, mazzate, bugie e zero risorse da parte del governo per Rimini, ma comunicati stampa di FDI e company in cui si dice in sostanza “va bene, così”. Ma a che serve? A far vedere che si è fedeli a chi comanda a Roma? A tentare di ingraziarsi qualcuno per mantenere domani un posto? A Rimini, non abbiamo mai fatto così. Prima Rimini e mai prima chi comanda!!! Piuttosto il mio invito è che si facciano battaglie anche insieme per il territorio, anche se il governo o qualche Ente sbaglia. Ormai però l’elenco delle false promesse e delle mancanza di interventi utili è lungo”.
“Dalle bugie sulla Bolkestein alla nuova Marecchiese che non avrà soldi; dalla statale per San Marino che ANAS non vuole migliorare per i residenti alla legge di bilancio appena approvata; con ancora zero risorse stanziate per privati e ricostruzione post alluvione e altri tagli ai Comuni che tra due anni non riusciranno più a erogare servizi ai cittadini (soprattutto i Comuni più piccoli)” ancora Gnassi, che chiude: “Io e altri colleghi, sulle Poste a Rimini che vogliono chiudere, presenteremo un’interrogazione urgente al governo e intanto per dovere d’ufficio faremo un’azione ispettiva per capire per quale motivo i vertici locali non rispondano al sindaco. E chiederemo al Prefetto di promuovere un incontro con residenti, amministratori locali ed Enti proposti, visto che la chiusura dei servizi ha una ricaduta, oltre che sociale, anche di presidio di sicurezza urbana. In aree che coinvolgono migliaia e migliaia di cittadini. Speriamo sia una battaglia di tutti…”.
Sullo stesso tema interviene Mario Erbetta. L’esponente di Rinascita Civica si rivolge ai parlamentari e consiglieri regionali del territorio, al sindaco di Rimini e ai vertici di Poste Italiane allegando le prime 500 firme raccolte contro la chiusura dell’ufficio postale. La sua lettera:
Egregio Sindaco, Egregi Onorevoli e Senatori, Egregi Consiglieri Regione Emilia Romagna ed Egregi Direttori delle Poste Italiane.
“In relazione alla chiusura preventivata dell’ufficio postale di San Lorenzo in Correggiano (Gaiofana) dal 20 gennaio 2025 invio le prime 500 firme raccolte come petizione per evitare la tale chiusura. La Gaiofana è un zona di Rimini in piena espansione dove abitano oltre 3000 persone ed essendo sulla via Montescudo è una zona molto frequentata da chi percorre quotidianamente la provinciale. Il Comune, in relazione al progetto di decentramento amministrativo, ha gia ativato da qualche anno un distaccamento di polizia Municipale propredeutico a un futuro ufficio comunale anagrafico”.
“Con gran fatica le piccole attività economiche locali rimangono aperte per fornire quei servizi necessari ad una comunità in espansione, un bar, una tabaccheria, un alimentari, un macellaio, un centro estetico, delle parrucchiere e di recente ha aperto anche una farmacia. La chiusura di questo ufficio postale è totalmente deleteria per la zona che si vedrebbe sottratto un punto strategico per gli abitanti del luogo grazie anche all’unico bancomat presente”.
“Tale chiusura costringerebbe i tanti anziani della Gaiofana, utenti affezionati, a doversi spostare a Ospedaletto o al Gross per poter ritirare la pensione ma cosa ancor peggiore renderebbe la zona sempre più un dormitorio facendo fuggire anche le ultime attività economiche presenti e lasciando quindi il campo a quella delinquenza predatoria che prolifica nel buio delle serrande chiuse”.
“Le giustificazioni date dall’Ente Posta alla Senatrice Spinelli minimizzano il grave disagio che sopporterebbe la popolazione anziana. Dire che l’ufficio postale del Gross e solo a 6 km o a15 minuti di autobus vuol dire nascondersi dietro un dito, dato che questi anziani, la maggior parte non automuniti, dovrebbero o elemosinare un passaggio o utilizzare i mezzi pubblici, di cui si discute tutti i giorni per il taglio delle corse per la carenza del personale, che comunque non portano fino alla posta del Gross. In pratica un anziano per prendere la sua pensione dovrebbe prendere l’autobus, fermarsi alle porte del gross, fare a piedi il lungo tratto per le poste ( che si trovano all’altra entrata lato mare), tornare indietro e riprendere un autobus. Un viaggio della disperazione con l’alto rischio di vedersi derubati nel tragitto e perfino sugli autobus. Ma anche a voler ragionare sull’andare all’ufficio postale di Ospedaletto, la situazione e anche peggiore visti già i problemi che tale ufficio ha quotidinamente nel fornire i servizi, dato che comunque è aperto solo la mattina. Senza parlare poi dell’avviso lasciato alla porta dell’ufficio dove si indica come cilliegina sulla torta di rivolgersi al pomeriggio all’ufficio di Via Euterpe una decina di km di distanza da percorrere cambiando autobus e pregando di arrivarci con un’intera mattinata di patimenti”.
“Inoltre l’unico bancomat della zona è quello postale e la chiusura dell’ufficio rischia di lasciare la zona sguarnita di bancomat a totale discapito delle attività locali che con gran fatica cercano di resistere e non chiudere.
La giustificazione che anche le banche stanno chiudendo uffici non è rapportabile all’ente posta che non è una banca ma per di più e’ una società a partecipazione statale e pertanto non può non considerare la funzione sociale che i suoi uffici hanno sui piccoli territori”.
“Tornano alla mente il film Benvenuti al Sud e Benvenuti al Nord, film quasi profetici su quello che sta avvenendo oggi a Rimini.
Chiedo pertanto al Sindaco, alla Giunta comunale e a tutti i consiglieri del Consiglio Comunale di maggioranza e minoranza, gli Onorevoli e Senatori eletti sul territorio e ai Consiglieri Regionali locali di intervenire prontamente per evitare tale chiusura, interagendo con le Poste Italiane affinchè desista in questo disegno scellerato che porterebbe un’intera comunità a perdere l’unico luogo di riferimento per anziani e per le loro pensioni. Chiedo inoltre ai sindacati di comparto delle poste di intervenire prontamente per evitare questa chiusura anche mediante scioperi di settore e mobilitazioni. No alla Chiusura delle poste alla Gaiofana. No a cittadini di serie B”.