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La segretaria chiede del dimissioni del consigliere regionale, lui ribatte: "Stile PD"


Lega, a Rimini è scontro totale fra Montevecchi e Raffaelli


20 Febbraio 2024 / Redazione

Si infiamma lo scontro interno alla Lega in Emilia-Romagna. Con la segretaria provinciale del Carroccio a Rimini, Elena Raffaelli, che attacca a testa bassa il consigliere regionale Matteo Montevecchi, da tempo in rotta di collisione con le scelte del partito. Ma il leghista dissidente tiene il punto. “Leggo che Raffaelli ha chiesto sulla stampa le mie dimissioni da consigliere regionale a causa delle mie posizioni politiche- afferma Montevecchi- uno stile che mi aspetterei dal classico esponente Pd che attacca chiunque non sia omologato”. In un’intervista al Carlino, oggi Raffaelli accusa il consigliere regionale di “non aver mai partecipato alla vita del partito” e di “non mollare la poltrona” nonostante le sue critiche alla Lega.

“L’incarico di consigliere regionale che ricopro è stato definito poltrona proprio da un ex parlamentare come lei- contrattacca Montevecchi- questo ruolo diventa poltrona quando il politico che lo ricopre si adagia, si adatta alla linea che viene dettata senza porsi domande, quando diventa un mero esecutore senza la forza di idee proprie. Vorrei ricordare a Raffaelli che non è questo il caso. Io mi carico sulle spalle responsabilità e conseguenze delle mie azioni e posizioni, condivisibili o meno, ma certamente scomode e in questi anni diverse da certe linee scelte dal partito con cui sono stato eletto nel 2020: la Lega”.

Secondo il consigliere regionale, dunque, “l’esternazione di Raffaelli non manca di rispetto a me, ma a tutti i 5.071 cittadini della provincia di Rimini che hanno espresso la preferenza nei miei confronti e quindi per le mie idee che, a differenza di altri, non ho mai cambiato per la convenienza politica del momento”.

Secondo Montevecchi, poi, c’è “una certa ipocrisia” nelle parole della segretaria del Carroccio riminese. “Non mi risulta che Raffaelli si sia agitata tanto quando, pochi giorni fa, la stessa Lega, fresca dell’accordo (che ho aspramente criticato) con l’Udc di Cesa per le elezioni europee, ha deciso di candidare Aldo Patriciello (amico di Cesa), attualmente eurodeputato, appena uscito da Forza Italia e salito sul Carroccio. A lui nessuno ha chiesto le dimissioni. Anzi, è stata lanciata in pompa magna la sua campagna elettorale. Due pesi e due misure”.

Nell’intervista, Raffaelli dice espressamente di non condividere le posizioni di Montevecchi, rimettendo però nelle mani del capogruppo in Regione, Matteo Rancan, la decisione di allontanare o meno il consigliere regionale dal Carroccio in Assemblea legislativa. “Voglio sinceramente ringraziarla per questa netta presa di distanza dalle mie posizioni, perché questo esercizio aiuta finalmente a chiarire le idee a tante persone- commenta Montevecchi- infatti non sono io, ma è proprio lei a dover spiegare ai suoi elettori come mai quando era parlamentare senza battere ciglio ha sostenuto con il proprio voto le peggiori misure liberticide che si sono mai viste nella storia della Repubblica italiana, come il Green Pass. Ricordo bene quel periodo in cui ragazzini di 12, 13, 14 anni che non erano stati inoculati non potevano salire nemmeno sull’autobus o partecipare a competizioni sportive. Tristi e odiose discriminazioni di cui qualcuno si rese complice”.

E ancora, incalza Montevecchi, l’ex deputata del Carroccio “spieghi perché non si è fatta problemi a votare l’invio di armi a Zelensky (ricordo che sette elettori Lega su 10 si pronuncerebbero contrari) e a sostenere anche le sanzioni alla Russia, che un tempo anche lei contestava”. In poche parole, secondo il leghista “quando è arrivato il momento di alzarsi in piedi e di mostrare che in politica può esistere anche chi non si piega a certe logiche, Raffaelli non l’ha fatto. Perciò non posso prendere lezioni da lei. Se il partito su diverse questioni a me care cambia idea, io non la cambio comunque. Motivo per cui, parlare di poltrona al sottoscritto significa solamente sferrare un gratuito attacco personale senza alcuna valida argomentazione”. In conclusione, Montevecchi prende atto “della forte distanza politica che c’è tra me e lei, ma al suo intervento astioso intendo rispondere semplicemente sul piano dei contenuti. Senza rancore. Se vorrà confrontarsi in futuro con me, lo potrà fare senza problemi e sa dove trovarmi visto che da poco sono diventato riccionese”.

(Agenzia DIRE)