Home___primopianoLega Riccione: “Sono l’Angelini e il PD che devono chiedere scusa”

E Chiamamicitta.it viene scambiata per "un'agenzia di stampa locale"


Lega Riccione: “Sono l’Angelini e il PD che devono chiedere scusa”


6 Novembre 2023 / Redazione

“A chi dà fastidio il Pd a Riccione? Lo chiede in modo retorico un’agenzia di stampa locale che, evidentemente, ha una visione parziale della realtà. Non è il Pd in sé a dare fastidio, ma i metodi del Pd locale e della pletora di portatori d’acqua che gli orbitano intorno che stanno danneggiando Riccione, le sue imprese e il suo futuro. E ne spieghiamo i motivi”.

Così in una nota la Lega di Riccione, che ci scambia per “un’agenzia di stampa locale”. “A chi dà fastidio il Pd a Riccione?” è infatti il titolo dell’articolo di Chiamamicitta.it firmato da Maurizio Melucci.

Prosegue tuttavia la nota, firmata solo “Ufficio Stampa Lega Romagna”: “Primo. La Lega, presentando il ricorso, ha esercitato un diritto a difesa di un principio costituzionale: il rispetto della volontà degli elettori. Tre giudici al Tar hanno disposto l’annullamento del voto, il ricorso quindi non era del tutto infondato. Il Pd che sventola la Carta costituzionale come la ‘più bella del mondo’ non lo faccia solo quando gli fa comodo”.

“Secondo. Cinque mesi di gestione del Comune da parte del Commissario prefettizio non hanno certamente cambiato le cose, ovvero questi cinque mesi non hanno potuto che proseguire sull’impostazione fiacca data dall’amministrazione di Daniela Angelini che ha paralizzato Riccione. Non è certo responsabilità della Lega se la Giunta in carica da un anno ha mostrato una debolezza strutturale sul piano politico e amministrativo”.

“Terzo. In tema di commissariamento, il Pd e la sinistra, nel febbraio 2017, costrinsero il sindaco Renata Tosi alle dimissioni addirittura andando compatti a firmare l’atto da un notaio. A quella destituzione forzata seguirono quattro mesi di commissariamento del Comune. Oggi queste tigri di carta si stracciano le vesti e lanciano accuse strumentali, ma allora non si fecero alcuno scrupolo a lasciare Riccione senza guida politica nei mesi strategici per la programmazione estiva”.

“Quarto. Pd e amministrazione Angelini sono talmente prevedibili che scommettiamo utilizzeranno il commissariamento di cinque mesi come comoda copertura per ogni errore o progetto non concluso. Bisognerà che prestino attenzione quelli che si lasciano più facilmente abbindolare”.

“Quinto. Non è merito del Pd se il Festival del Sole è tornato sui suoi passi decidendo di non lasciare Riccione. Ne abbiamo abbastanza di un partito che si intesta successi altrui”.

“Sesto. Attendiamo le scuse di Angelini e della Giunta per una serie di fallimenti politico amministrativi. E portiamo qualche esempio: 1) nessuna strategia comunicativa nel post-alluvione né verso il turismo italiano, né verso quello estero, nonostante due giorni dopo l’evento i nostri straordinari operatori avessero riportato la nostra costiera in piena efficienza. I tifosi del Pd lo nascondono, ma operatori turistici e Associazioni di categoria lo ricordano bene. 2) Dopo il Natale 2022, tra i peggiori degli ultimi 20 anni, dove sono stati buttati due milioni di euro, la conseguenza non potrà essere che un Natale 2023 sottotono. E non per responsabilità del commissariamento, ma perché la Giunta manca di visione e di cultura imprenditoriale”.

“Settimo. Attendiamo le scuse di Angelini e la Giunta anche per aver tentato invano di spostare la Casa di Comunità da San Lorenzo, per una Pasqua da dimenticare, per i 262.000 euro sperperati per il fine settimana di San Martino, per i rattoppi inqualificabili di viale Dante, per le risorse dissipate nel cosiddetto piano strategico del turismo, per aver dimenticato di calcolare a bilancio 800 mila euro di aumento dei tassi di interesse, per aver promesso 2 milioni per il fotovoltaico e 3 milioni per la sicurezza di cui non si trova traccia”.

“Ottavo. C’è una sola certezza, la Lega e il commissariamento non c’entrano nulla con i flop della Giunta Angelini. Sono il Pd e la sinistra che stanno collassando”, conclude la nota senza nomi e cognomi in calce.