HomePoliticaLega Rimini: “Comune condanna area ex Questura al degrado”

Il segretario Giani e il capogruppo De Sio sorvolano sulla cittadella della sicurezza che l'allora ministro Salvini non volle in via Ugo Bassi


Lega Rimini: “Comune condanna area ex Questura al degrado”


5 Dicembre 2023 / Redazione

Nel 2017 l’allora ministro dell’Interno Marco Minniti (PD) firmò a Rimini il cosiddetto «patto per la sicurezza» che prevedeva di adibire l’edificio abbandonato di via Ugo Bassi, bloccato da un interminabile contenzioso, a «cittadella della sicurezza», ospitando non solo la questura, ma anche la Polizia Stradale e il comando provinciale della Guardia di Finanza. La soluzione prevedeva che il complesso fosse acquistato dall’Inail, che l’avrebbe poi affittato alle forze dell’odine.

Però nel 2018 a Minniti succede nell’incarico Matteo Salvini, che è anche vice presidente del Consiglio nel governo Conte I. Il 28 marzo del 2019 il ministro Salvini scrive agli amministratori di Rimini affermando che «pur non negando che si tratta di un’opera complessa visto anche il tempo trascorso» conferma che il Cipe sta valutando la proposta d’acquisto. Ma non se ne fa nulla. La Questura viene trasferita non nell’immobile ad essa destinata, che non diventa di proprietà pubblica. Quale “soluzione provvisoria” finisce invece nell’edificio privato di piazzale Bornaccini con un contratto d’affitto di 9 anni rinnovabile per altri 9. Mentre l’ipotesi di «cittadella della sicurezza» viene spostata sulla ex Caserma “Giulio Cesare”, la cui demolizione è in atto in questi giorni da parte dell’Agenzia del Demanio, senza che il Comune di Rimini sia minimamente coinvolto. Intanto l’ecomostro, per il quale sono stati spesi circa 56 milioni, resta lì, vandalizzato e in progressivo disfacimento, finchè non viene acquistato all’asta da Ariminum Sviluppo Immobiliare, che batte con un rilancio da 14,5 milioni di euro il primo aggiudicatario Conad.

Immemori di tutto ciò, oggi il segretario ed il capogruppo della Lega Rimini ritengono “inspiegabile il veto, la successiva apertura ed infine ancora il contro-veto della Giunta e dei partiti di maggioranza di fronte all’opportunità di restituire al decoro una parte di città che non merita il degrado ultra decennale a cui è stata condannata”.

“Dopo tanti anni – proseguono Giani e De Sio – c’è finalmente un attore privato disposto a prendere l’impegno di riqualificare l’intera area, rendendo gratuitamente alla comunità in primis un’area rinnovata, funzionale e “vivibile”, parallelamente alla cessione di aree destinate ad edilizia sociale, verde pubblico, parcheggi, spazi socio culturali. Ma non va bene. Prendiamo atto che l’Amministrazione ritiene evidentemente secondario il benessere dei residenti della zona e rimaniamo perplessi nel rilevare che operazioni di rigenerazione urbana simili si sono fatte e si stanno facendo. Ne ricordiamo due tra le tante: quella della ex Corderia e quella dell’ex FOX, aree oggetto di accordi di pianificazione che, in concessione di edificazione sostitutivano i volumi esistenti, irrecuperabili alla funzione originaria, concedendo cambi d’uso o aumenti di superficie a fronte di migliorie utili per la collettività”.

“Dobbiamo quindi registrare che la posizione presa dall’Amministrazione anche dopo l’udienza in Commissione, ci condannerà a mantenere quel degrado e quell’ecomostro a vantaggio non sappiamo di chi, considerato che non ci è concesso neppure sapere le ragioni per le quali mancherebbe, a parere della Giunta, l’interesse pubblico”, concludono Giani e De Sio.