Legacoop Romagna: “Il governo sostenga il pluralismo informativo”
16 Dicembre 2024 / Redazione
Il governo sostenga il pluralismo informativo. È il messaggio che lancia Legacoop Romagna con il progetto “Più giornali più liberi” che ha avuto nella settimana dal 9 al 16 dicembre “un ottimo riscontro tra le cooperative, con ripetute attestazioni di apprezzamento e soddisfazione”.
La campagna, lanciata in collaborazione con i due quotidiani locali romagnoli Il Resto del Carlino e il Corriere Romagna, ha consentito alle 380 imprese della centrale di ricevere in edicola i quotidiani per metterli a disposizione di soci e lavoratori. Sono stati coinvolti anche un’ottantina di luoghi gestiti dalle cooperative come residenze per anziani, case del popolo, centri sportivi ed enti culturali, e una decina di scuole superiori, a cui sono stati attivati abbonamenti e copie digitali.
Hanno fatto parte del progetto anche le altre cooperative del settore editoriale, Media Romagna, Corsivo, Aleph. Cooperdiem e Citynews. Come rimarca Legacoop Romagna, in un momento complesso per tutto il mondo dell’editoria è “fondamentale” sensibilizzare il pubblico sull’importanza dell’informazione professionale e di qualità. Di certo la situazione complessiva del comparto è “sempre più difficile” e la centrale si unisce allo “sconcerto di tutto il mondo editoriale per la decisione del governo di non sostenere il comparto con risorse idonee all’interno della manovra di bilancio, anche di fronte a emendamenti specifici della maggioranza”.
Infatti, “pur ribadendo la necessità di mantenere la forma mutualistica al centro degli interventi pubblici in materia, e apprezzando la proroga della cosiddetta clausola di salvaguardia”, il presidente di Legacoop Romagna Paolo Lucchi (nell’immagine in aperura) osserva che “l’assenza di provvedimenti specifici rappresenta l’ennesimo segnale negativo nei confronti di principi fondamentali come il pluralismo dell’informazione e il contrasto alle fake news”. Il giornalismo, conclude, è al centro di una transizione “lunga e difficile, che ha eroso i bilanci e le copie vendute, spesso a vantaggio di forme di disintermediazione discutibile, basate su piattaforme estere”.
(Agenzia DIRE)