HomeEconomia e LavoroLegacoop Romagna: “Italia a crescita zero. Finanziaria insufficiente”

“La spending review mette a rischio gli investimenti per la manutenzione di scuole, strade e infrastrutture fluviali”


Legacoop Romagna: “Italia a crescita zero. Finanziaria insufficiente”


31 Ottobre 2024 / Redazione

Legacoop Romagna esprime un giudizio negativo sulla nuova legge di Bilancio. “Italia a crescita zero: la Manovra finanziaria è insufficiente per le imprese cooperative romagnole e la spending review mette a rischio gli investimenti per manutenzione di scuole, strade e infrastrutture fluviali – si legge in una nota -. E questo mentre l’alluvione ha reso evidenti tutte le debolezze del territorio romagnolo e la necessità di intervenire con risorse immediatamente utilizzabili per riportare sicurezza in molte delle nostre comunità”.

“La Manovra finanziaria 2025 non interviene su nessuno dei nodi strutturali della nostra economia e non riesce neppure ad avviare una necessaria azione di risanamento dei conti – sottolinea Legacoop Romagna -.La “scelta di non scegliere” del Governo, aggravata nell’impostazione dai dati più recenti di Istat, non solo rende ancor più incerte le prospettive nel medio termine, ma in realtà aggrava le difficoltà di una Romagna che avrebbe invece necessità di ben altro”.

Frenano i settori trainanti della Romagna: “Alla luce dei dati Istat diffusi questa settimana, si registra che nel terzo trimestre (luglio- settembre) l’economia del nostro Paese si è fermata, proprio in comparti chiave per la Romagna come agroalimentare, industria ed export – prosegue Legacoop -.E’ la sintesi di una crescita del settore terziario, di una lieve contrazione del settore dell’agricoltura, silvicoltura e pesca, di una forte riduzione dell’industria e dell’export, che produce il peggior andamento europeo, perché anche la Germania, data ormai in recessione, registra un rimbalzino dello 0,2% nel suo Pil estivo”.

Mentre l’Italia è al palo, gli altri Paesi corrono: “La Spagna invece incassa un altro 0,8%, il doppio della Francia con il traino delle Olimpiadi e ormai – nella fase pre alluvione valenciana – vola un più 3,4% nel 2024, mentre il +1% italiano, con questi dati, pare irraggiungibile. Prevediamo anche che la quasi totale assenza di misure a supporto degli investimenti delle imprese, penalizzi soprattutto le scelte di chi, invece, sulla rigenerazione e la transizione energetica (per esempio con le Comunità energetiche), sta puntando molto”.

Per l’Italia un presente e un futuro ancora pieno di incognite secondo Legacoop: “L’assenza di certezze sul credito d’imposta per la Ricerca e sviluppo, con interpretazioni spesso cervellotiche da parte dell’Agenzia delle entrate, va nella direzione di inibire gli investimenti di molte imprese cooperative romagnole nel campo dell’innovazione di prodotto e di processo. Tutto questo a fronte della mancanza di scelte serie e strutturali per la riduzione del debito pubblico, una zavorra che rischia di pesare sulle future generazioni, continuando a limitare opportunità (già scarse) per questa componente fondamentale per l’Italia. Non a caso, come evidenziato da Bankitalia, l’Italia è l’unico Paese dell’area euro in cui la spesa pubblica per interessi sul debito risulta equivalente a quella per l’istruzione”. 

Revisione dei contratti pubblici: “La Legge Finanziaria evita di affrontare il tema della copertura della revisione dei contratti pubblici, mettendo in difficoltà la tenuta economica di tante delle cooperative che operano nel campo dei servizi sanitari, sociali e scolastici, così importanti per il nostro sistema sociale e di servizi alla persona. Preoccupa molto la previsione di finanziamento per il servizio sanitario nazionale, perchè le risorse stanziate sono insufficienti a colmare l’attuale affanno organizzativo del sistema pubblico, tendono prevalentemente al rafforzamento delle convenzioni con la sanità privata e limitano ogni nuova programmazione sui servizi ospedalieri e di welfare territoriale”.

Politica della casa: “Infine, l’assenza di qualunque risorsa per rilanciare una indispensabile Politica della casa troppo a lungo rinviata, penalizza le giovani generazioni, in particolare, ma anche coloro che potrebbero dare risposta alle esigenze di personale di molte cooperative romagnole, che trovano difficoltà nel reperire case a basso costo o in affitto nel nostro territorio”.