Legambiente: “Rimini peggior capoluogo in Regione per reati ambientali”
11 Luglio 2024 / Redazione
Nel 2023 anche in Emilia-Romagna si è registrata un’impennata dei reati ambientali commessi dalla criminalità organizzata. Lo dice il rapporto 2024 sulle “ecomafie” di Legambiente, presentato oggi. L’anno scorso, a fronte di poco più di 82.000 controlli sono 1422 i reati, quattro le persone arrestate, 236 i sequestri e ben 5.108 le sanzioni amministrative. Dati che collocano la regione all’11esimo posto a livello nazionale, ma al quarto su otto nella classifica dei territori del nord Italia.
Nello specifico dei settori indagati in Emilia-Romagna sono 580 i reati riconducibili al ciclo illegale del cemento (su questo fronte si è saliti dal 14esimo posto nel 2023 al nono nel 2024), 305 quelli al ciclo illegale dei rifiuti (13esimo posto l’anno scorso e 12esimo quest’anno) e 378 i reati contro gli animali.
Con 308 reati, 266 persone denunciate e 23 sequestri, Rimini è il peggiore dei capoluoghi di provincia e l’unico che rientra nelle classifiche specifiche, piazzandosi all’ottavo posto per i reati contro gli animali.
“Anche nella nostra regione purtroppo registriamo un aumento degli ecoreati ambientali”, conferma Francesco Occhipinti, direttore di Legambiente Emilia-Romagna. “Siamo grati alle Forze dell’ordine per l’impegno profuso, ma occorre ancora colmare alcuni importanti vuoti che speriamo possano essere risolti, grazie al recepimento della nuova direttiva sulla tutela penale dell’ambiente approvata alla fine della legislatura europea”, aggiunge Occhipinti. Infine “occorre approvare urgentemente nuove norme contro l’abusivismo nel settore edilizio”, perché “la lotta contro le ecomafie e all’illegalità ambientale deve essere portata avanti con forza nell’interesse della salute dei cittadini e dell’ambiente”, chiude Legambiente.
(Agenzia DIRE)