Home___primopianoL’immenso onore di aprire il Palio dei Somari di Alfero

E per di più la cittadinanza onoraria conferita dagli Alpini, grazie di tutto!


L’immenso onore di aprire il Palio dei Somari di Alfero


30 Giugno 2024 / Giuliano Bonizzato

Anche quest’anno abbandonerò ogni tanto le mie nuotate (errata corrige:ormai sono solo ‘nuotatine’!) per rifugiarmi ad Alfero, comune di Verghereto, sull’ Appennino Romagnolo,
Mi trovavo lì anche nel’91 quando, ricevetti, la visita di alcuni rappresentanti della Pro Loco. I quali mi proposero di partecipare alla sfilata a cavallo che da qualche anno precedeva il tradizionale Palio dei somari. Mi dissero,se ben ricordo che i cavalieri dovevano essere dieci, ma che uno di loro era indisposto.
-“Ci farebbe proprio un piacere… Potrebbe montare la Contessa di Luciano, come al solito… Guardi abbiamo qui anche il costume…”. E mi mostrano la camicia bianca ricamata, il cappello nero alla Passatore, la cappa marrone , il fazzoletto rosso…

Rullo di tamburi, sbandieratori, armigeri che incrociano i ferri in combattimenti improvvisati, l’intera popolazione di Alfero che si mobilita in splendidi costumi medioevali al seguito del loro Grande Capitano e Signore Uguccione della Faggiola nativo di Casteldelci. Dopo aver aperto la sfilata, con il Maestro Carlo che legge il Bando del Palio e le regole della Corsa dei Somari, credevo che per noi cavalieri fosse tutto finito. Non sapevo che la Pro Loco, aveva deciso, per la prima volta, che, prima degli asinelli, dovessero gareggiare anche i cavalli…Beh, correre un Palio era qualcosa che non mi ero mai sognato di fare! E fu per esclusivo merito di Contessa che me la cavai, emozionatissimo, nonostante fossi la schiappa del gruppo…

Mi è tornato in mente questo lontano episodio riflettendo sulla cittadinanza onoraria conferitami qualche anno fa dal Comune di Verghereto. Perché fu proprio in occasione di quel Palio che sentii di far ormai parte integrante di Alfero, dopo averlo frequentato sin da bambino. Un paese dai mille sentieri, attraversato dal fiume Alferello che, scorrendo tra enormi massi erratici, tra i quali primeggia il ciclopico Sasso Spaccato, strapiomba poi in una magnifica Cascata.

Un paese, adagiato sotto la fitta castagneta che ricopre il Monte Comero su, su, a 1200 metri, fino al Cippo, il monumento dedicato agli Alpini: due grandi lastre triangolari di pietra che richiamano la penna nera… Già, gli Alpini. Da queste parti sono tutti Alpini. Ed era l’estate del 1983 quando Nello, uno di loro, mio vicino di casa, caro amico fin da quando eravamo ragazzi, mi passava a prendere di prima mattina,col gippone, per dare una mano anch’io alla costruzione…

Sì. La cittadinanza onoraria mi ha onorato soprattutto perché mi è stata conferita dagli Alpini. E, questo, per me, vale almeno il doppio…
Grazie ancora cari amici di sempre! A presto!

Giuliano Bonizzato