A fare il bagno a Fogliano Marina con la giardinetta dello zio Nando
4 Febbraio 2024 / Enrico Santini
Lo zio Nando aveva una giardinetta dove abitualmente caricava tutto quello che era necessario per la bottega, così che non c’era un odore specifico, ma l’afrore dominante era legato alla stagione e alla tipologia del prodotto. In quel tempo andava di moda e costava relativamente poco la pittura di baccalà.
Si rispettava il venerdì non soltanto in Quaresima e il pranzo domenicale dopo la Messa delle 11 e una quarto era una festa. Il gatto mangiava i topi, il cane era da pagliaio, la gente lavorava sperando nel sole dell’avvvenir, e quando dopo l’inverno ghiacciato, la classica Primavera dolce, arrivava la torrida estate, i bambini buoni qualche volta andavano al mare nella giardinetta dello zio Nando.
Il trasporto dal paese a Fogliano Marina non era cosa da poco, ma già al Boschetto, prima della curva di San Lorenzo si sentiva l’aria salmastra. Lo zio, conosciuto, noblesse oblige, anche come “Muclena” era stato nei Carabinieri, partecipava alla vitta politica, aveva dei baffetti intransigenti e dopo i 6/7 kilometri, ci scaricava prima della ferrovia per evitare il convulso traffico.
Il bagno si faceva alle 4, dopo le tre ore canoniche, nel frattempo andavamo a vedere i “tugnini” che facevano le sabbiature e le ragazzette con il costume intero nel buco della “gabina” di legno dove non si vedeva niente ma era già abbastanza.
Rurali sempre,
Enrico Santini