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Fratelli d'Italia e il passato che non passa. L'assurda polemica di San Clemente. Soluzione per le le spiagge, record di visualizzazioni


L’ultima volta di un grande evento sul lungomare di Rimini


30 Giugno 2024 / Maurizio Melucci

L’ultima volta

Non è riferita all’arrivo della prima tappa del Tour de France, Firenze-Rimini. Difficilmente questa bella iniziativa sportiva sul nostro territorio si potrebbe ripetere i prossimi anni. Non mi riferisco alla corsa in giallo. Mi riferisco all’ultima volta che potremo vedere una manifestazione sportiva, di livello nazionale o internazionale arrivare sul lungomare di Rimini. Quest’anno è stato possibile perché è rimasto ancora un pezzo di lungomare non ancora trasformato nel “parco del mare”.

Dal prossimo anno scomparirà per lasciare posto al parco del mare. Ho già scritto che vi sono dei limiti di funzionalità importanti in quel progetto unitamente ai pregi di carattere ambientale. Nei limiti di quel progetto non solo la scomparsa del lungomare come l’abbiamo conosciuto ed ora fruibile solo a pedoni e biciclette (non gare ovviamente) ma anche la possibilità di fare passare, arrivare, partire gare di ogni disciplina. Il nostro lungomare ha visto spettacolari gare di motociclismo, fino a quando sono stati vietati i circuiti cittadini. Oppure anche recentemente raduni come quello degli alpini. Ora la Rimini amante del ciclismo si dovrà accontentare di vedere passare il giro d’Italia sulla statale. Qualcuno dirà: “un male minore” rispetto al recupero urbano ed ambientale del territorio al confine con la spiaggia. Possibile. Ma rimango della mia opinione: si poteva realizzare un progetto con caratteristiche diverse da quello attuato, mantenendo anche le funzioni che hanno caratterizzato il nostro lungomare negli anni e adeguandolo ad un importante recupero ambientale.

Fratelli d’Italia il passato e la democrazia

Un’inchiesta di Fanpage rileva un problema molto grande alla base della giovanile di Giorgia Meloni di antisemitismo, razzismo e apologia del fascismo.

Come succede spesso quando attaccata, Giorgia Meloni perde stile e si arrabbia. In questo caso se la prende con i giornalisti di Fanpage colpevoli di avere fatto il loro mestiere. Ricordo che analoga iniziativa è stata presa nei confronti del Pd campano. La differenza è che in quel caso fu commissariato il Pd della regione Campania senza nessuna polemica nei confronti dei giornalisti. Anzi

Non in questo caso, con Giorgia Meloni che chiama in causa addirittura il Presidente della Repubblica per conoscere se è “normale che vi siano giornalisti infiltrati nei partiti”.

Non sono da meno gli esponenti di Fratelli d’Italia a livello locale.

Nella serata di giovedì 27 giugno il consigliere comunale del Pd Edoardo Carminucci proprio su questa indagine svolge una interrogazione. Apriti cielo. Gli esponenti di Fratelli d’Italia in consiglio comunale si scagliano contro Carminucci. Una vera e propria rissa verbale (per fortuna non si è arrivati alle mani, ma per poco). Polemiche che sono continuate anche nei giorni successivi. Rufo Spina consigliere del partito di Giorgia Meloni se la prende perchè Carminucci ha parlato di temi nazionali e accusato il gruppo consigliare di cui fa parte di tollerare fascisti e antisemisti. Ora evidente chi si tratta di una considerazione politica generale. Ma è anche chiaro che Carminucci ha toccato un “nervo scoperto” per Fratelli d’Italia.

Ora, al di là dell’episodio riminese, evidente che per Fratelli d’Italia vi è un problema di uscire dalle ambiguità e di fare i conti con il proprio passato. Anche in questo caso Giorgia Meloni si guarda bene dal dichiararsi antifascista. Una linea politica che di fatto ha contribuito ad emarginare la presidente del consiglio in Europa. E diventa un problema per tutta l’Italia.

San Clemente, il ridicolo di “Obiettivo San Clemente”

‘Obiettivo San Clemente’, gruppo politico all’opposizione nella prima legislatura di Mirna Cecchini, attacca la maggioranza dopo l’insediamento del consiglio comunale del nuovo mandato della sindaca. Dire che siamo al ridicolo (politicamente) è dire poco. Infatti, come è noto, a San Clemente alle elezioni per il rinnovo del consiglio comunale e del sindaco che si sono svolte l’8 e 9 giugno scorsi vi era una sola lista e un solo candidato. Mirna Cecchini e la sua lista hanno corso solo contro l’astensionismo (doveva andare a votare minimo il 40%). Soglia ampiamente superata arrivando al 53% dei votanti. Obiettivo San Clemente invece di lamentarsi di quanti cittadini erano presenti alla prima seduta del consiglio comunale, dovrebbe cercare di capire perché non è riuscita a presentare una lista ed un candidato a sindaco. La democrazia vale sempre, ma soprattutto quando si vota che vi è competizione, non il giorno dopo.

Chi si loda s’imbroda

Un detto della saggezza popolare ricorda quanto la persona che si fa i complimenti da sola, vantandosi di fronte agli altri, finisca poi facilmente per danneggiarsi. Questa volta il rischio lo corro io. Lo faccio volentieri. La pillola della settimana scorsa con una proposta per “risolvere” il problema delle concessioni delle spiagge è stata visualizzata da oltre 12mila lettori (dato Google Analictis). Ovviamente non solo in provincia di Rimini ma anche in altre parti d’Italia. E’ la conferma che si tratta di un problema che interessa tanti cittadini. Purtroppo la discussione sta avvenendo solo sulle pagine dei giornali, nei tribunali della giustizia ammnistrativa o per le iniziative delle associazioni ambientaliste, Mare libero in testa. Una discussione assente nei partiti politici a livello locale e nazionale. Tutto demandato, quando va bene, alle rappresentanze istituzionali. Troppo poco rispetto all’importanza della gestione delle spiagge italiane nell’economia del turismo balneare. E soprattutto troppo poco per trovare una soluzione, seria, in linea con le direttive e leggi europee.

Maurizio Melucci