Maiolo: anche la Società di studi storici per il Montefeltro contro l’allevamento di Fileni
3 Marzo 2023 / Redazione
“In relazione al dibattito in corso nella vallata del Marecchia sull’opportunità di procedere con l’insediamento di una invasiva attività avicola nei pressi delle emergenze storiche di San Leo e Maiolo, la Società di studi storici per il Montefeltro si sente in dovere di intervenire formulando l’auspicio di un ripensamento dell’intera operazione, nella considerazione che rilevanti insediamenti produttivi possano svalutare il patrimonio storico-artistico della vallata e minacciare l’integrità storica del paesaggio e del territorio.
Fin dalla sua fondazione nel 1970 la nostra Società di studi è vocata alla tutela della storia e del paesaggio, valore basato sul dettato costituzionale che all’articolo 9 pone tra i principi fondamentali la difesa del paesaggio e del patrimonio storico e artistico della nazione, come sancito anche dal più recente “Codice dei beni culturali e del paesaggio” varato nel 2004.
Per assolvere a tale compito – prosegue la nota della Società di studi storici per il Montefeltro – da oltre cinquant’anni la Società di studi storici dedica particolare attenzione alla storia delle attività antropiche nel Montefeltro, avendo l’uomo plasmato il territorio con la sua presenza, restituendo forme e colore alle opere ancora vive e mirabili. A cogliere le peculiari e uniche caratteristiche del territorio feltresco sono stati studiosi di ieri e di oggi che hanno reso importanti contributi, rilanciati dalle numerose pubblicazioni della società.
Il paesaggio storico unico ed inimitabile della Valmarecchia – conclude la nota della Società di studi storici per il Montefeltro – è quello che da sempre la nostra Società studia, valorizza e tutela. La collana “Uomo e ambiente”, riservata a tali tematiche, lo testimonia e presto verrà arricchita da nuove pubblicazioni. Pertanto, intendendo anche sostenere le giustificate apprensioni della popolazione, invitiamo gli amministratori e i decisori pubblici e privati a riconsiderare in tutte le sedi opportune il progetto di cui alla presente nota”.