Home___primopianoManovra Meloni 2024, 2,3 milioni di tagli solo per il Comune di Rimini

La furia del sindaco Jamil Sadegholvaad: "C'è chi beve il caffè e poi lascia il conto da pagare a chi entra dopo nel bar"


Manovra Meloni 2024, 2,3 milioni di tagli solo per il Comune di Rimini


26 Ottobre 2023 / Redazione

Il sindaco di Rimini infuriato per i tagli agli enti locali annunciati dal Governo per la finanziaria 2024: 2,3 milioni solo per il Comune di Rimini, dove sono anche compresi anche gli adeguamenti di stipendio al personale senza che vi sia alcuna copertura da parte dello Stato e che quindi ciascuna amministrazione municipale dovrà sobbarcarsi. Il tutto “senza alcun confronto” con sindaci.

Premette Jamil Sadegholvaad: “Cosa vuol dire potere contare su un bilancio solido e continuamente monitorato? Significa non tanto (non solo) soddisfare il lavoro dell’Ente ma soprattutto tutelare i cittadini, sia per quanto riguarda le tasche (tributi, tasse) che per ciò che concerne la crescita della qualità dei luoghi dove abitiamo, lavoriamo, andiamo a scuola. C’è una ulteriore ragione che motiva, a tutti i livelli, la assoluta centralità di avere un bilancio rigoroso e lungimirante: con questo puoi attutire le amare sorprese e gli imprevisti che, periodicamente, cadono sul cammino dei Comuni”.

Ed eccoci al punto: “Ultimo esempio, di questa mattina. Sfogliando la stampa nazionale, in particolare quella economica, si scopre che la bozza della Legge di Bilancio per l’anno 2024, presentata pochi giorni fa dal Governo, carica ancora i 7.901 Comuni d’Italia della responsabilità della tenuta dei conti pubblici. Ancora una volta i Municipi del Paese sono chiamati a farsi carico delle manovre degli Esecutivi centrali che continuano ad applicare tagli occulti che incidono pesantemente sui conti e sui servizi locali. Detta in soldoni, c’è chi beve il caffè e poi lascia il conto da pagare a chi entra dopo nel bar. Ogni sindaco si trova dunque costretto a far quadrare i conti, cercando di non caricare la ‘disinvoltura’ governativa sui propri cittadini”.

“Come ho già dichiarato l’altro giorno – ricorda il sindaco – il Comune di Rimini sta lavorando al bilancio dell’anno 2024 – 2026, mantenendo i propri capisaldi: nessun aumento tributario, tenuta sociale, scuola e casa, risorse straordinarie per sostenere il comparto e l’occupazione in ambito turistico e culturale, assunzione di 30 nuovi agenti di Polizia locale per elevare il livello di sicurezza e controllo in città. Non solo: sul fronte degli investimenti, e cioè della parte straordinaria, Rimini metterà a terra l’anno prossimo interventi per oltre 70 milioni di euro, tra cui la seconda tratta del Metromare verso la Fiera, il completamento del Parco del Mare, i tre nuovi poli scolastici, il parcheggio interrato in piazzale Marvelli, un robusto programma di manutenzioni per le strade del forese”.

“Oggi confermiamo questo, pur in presenza della dolce novità partorita da Roma. Per il solo Comune di Rimini i tagli previsti dalla bozza di legge di Bilancio 2024 ‘cubano’, come dice la premier Meloni, 2,3 milioni di euro: 500 mila euro in tagli ai trasferimenti statali, 650 mila euro di minori entrate da addizionale comunale Irpef se si confermerà la rimodulazione degli scaglioni di reddito, 1,3 milioni di euro l’aumento contrattuale deciso in sede governativa per adeguare gli stipendi all’inflazione, posta però che non trova alcuna copertura nelle risorse statali. Dunque ogni comune dovrà, una volta trovato l’accordo in sede centrale, finanziarsi autonomamente. Vale per Rimini, come per Milano o il piccolo Comune di 500 abitanti. Non cambia questa tendenza a spostare i problemi verso gli enti territoriali. Non cambia la tentazione dello ‘scaricabarile’. E soprattutto non cambia questo atteggiamento e cioè fare e produrre tagli senza neanche confrontarsi preventivamente con gli enti locali che, dal punto di vista istituzionale, hanno sempre dato e dimostrato collaborazione, facendo sacrifici e tirando la cinghia quando il Paese e la situazione critica lo richiedevano. I sindaci d’Italia adesso sono sul piede di guerra. Ma è possibile che ogni volta sia così?” chiede polemicamente Jamil Sadegholvaad.