HomePoliticaManuela Fabbri: “Il sindaco di Rimini prenda posizione contro esecuzioni in Iran”

"Jamil Sadegholvaad promuova un appello della nostra comunità"


Manuela Fabbri: “Il sindaco di Rimini prenda posizione contro esecuzioni in Iran”


13 Gennaio 2023 / Redazione

Manuela Fabbri, “nonviolenta, già attivista nel movimento femminista” lancia un appello al sindaco Jamil Sadegholvaad: “DIRITTI UMANI e LIBERTA’ in IRAN… i media democratici e i vertici dello Stato, dopo mesi di incertezze, hanno finalmente preso posizione. E da Rimini il nostro Sindaco promuova a sua volta un appello della nostra comunità”.

E prosegue: “Da il Foglio del 12 gennaio 2023: Nell’audizione di oggi il ministro degli Esteri ha condannato la repressione violenta dei manifestanti da parte del governo di Teheran. E ha spinto sulla moratoria in merito alle esecuzioni capitali: “La pena di morte è un punto di non ritorno”. La stessa posizione espressa ieri dal Presidente Mattarella all’Ambasciatore iraniano (che ha difeso l’insostenibile, sostenendo la legittimità delle esecuzioni)”.

“Mentre non abbiamo sentito se e cosa abbia detto di recente il nostro Sindaco sulle esecuzioni di giovani, donne, e bambini che si moltiplicano. Leggendo una dichiarazione di qualche mese fa nella quale Jamil Sadegholvaad cita il chador della nonna e sostiene che sarebbe una violenza anche proibirlo (ma chi vorrebbe proibirlo?) gli chiediamo accoratamente, quale primo cittadino, di divenire un faro acceso sulle barbarie che si stanno perpetrando nel Paese di origine di suo padre e dal quale la sua famiglia è esule. A nome e per conto di noi tutti: per le studentesse e gli studenti ospitati dal Campus di UniBo a Rimini e per la nostra intera comunità. Rendendosi promotore in questa atroce realtà, contemporanea alla sua sindacatura, di un movimento chiaro e deciso, così come hanno chiesto il presidente Mattarella e il ministro Tajani. “Vita e libertà”, non solamente per le donne ma contro il crudele regime degli ayattolah che incarcera, tortura e condanna a morte chi lotta senza violenza per le libertà individuali”, conclude Manuela Fabbri.