Maresi sotto accusa, alta velocità a Rimini, urbanistica e colonie ferme al palo
5 Febbraio 2022 / Maurizio Melucci
Il Comune di lotta e difesa
Questa settimana Rimini è rimbalzata sui media nazionali per la maxi truffa ad opera di un sodalizio criminale con base operativa a Rimini ma ramificato in tutto il territorio nazionale, responsabile di aver creato e commercializzato per 440 milioni di euro falsi crediti di imposta, introdotti tra le misure di sostegno emanate dal Governo con il decreto rilancio (D.L. 34/2020), durante la fase più acuta dell’emergenza sanitaria da Covid-19 per aiutare le imprese e i commercianti in difficoltà.
Netto il sindaco Jamil Sadegholvaad: “Parte lesa è soprattutto la comunità riminese, i suoi cittadini, il suo tessuto socioeconomico. L’auspicio nostro è che la Giustizia, questa volta, arrivi rapidamente alla verità, qualunque essa sia, fosse anche la peggiore. In quest’ultimo caso, le pene dovranno essere severe, prive di qualsivoglia attenuante. Oggi le parti lese da questa vicenda sono prima di tutto e di tutti 150 mila riminesi”.
Giudizio ampiamente condivisibile. Tuttavia, c’è un “ma”. L’avvocato Moreno Maresi ha assunto la difesa del commercialista di Rimini (arrestato) tra i principali responsabili della mega truffa secondo le indagini della procura. L’avvocato Maresi è anche un assessore del Comune di Rimini. Non vi è nessun conflitto di interessi, ma certamente c’è un problema, grande, di opportunità politica. Svolgere la funzione di assessore comporta oneri ed onori e questo vale per tutti. Sta all’assessore-avvocato decidere come intende proseguire.
Ferrovia alta velocità. La regione boccia Confindustria Romagna
Nei mesi scorsi si è discusso molto dell’alta velocità nella tratta Bologna-Rimini (e oltre). Ora dalla Regione arriva una parola definitiva. A fine anno è stato approvato, infatti, dal consiglio regionale il Piano dei trasporti (Prit) 2025. Gli interventi previsti per il sistema ferroviario che influiscono con il nostro territorio sono:
- “L’incremento di capacità della tratta Bologna–Castel Bolognese, comprensivo di quadruplicamento selettivo dell’attuale linea per risolvere i limiti attuali che costituiscono elemento di criticità per i servizi ferroviari, passeggeri e merci, che transitano su di essa, nella prospettiva di consentire:
- L’inserimento di un traffico AV che raggiunga la costa adriatica, uscendo dalle linee ad essa specificamente dedicate;
- Gli interventi sulla riconfigurazione infrastrutturale del “nodo di Faenza (la cosiddetta “bretella di Faenza”) per la diversificazione degli itinerari, soprattutto merci e per alleggerire dal traffico merci la tratta Rimini-Ravenna e liberare capacità per il servizio passeggeri.
- Il completamento dei lavori per il potenziamento e l’ammodernamento della tratta Rimini-Ravenna, con particolare riferimento alla riduzione delle interferenze con la viabilità locale (passaggi a livello) che rientra nell’ambito del sistema TRC Ravenna – Cattolica, comprensivo del tratto Rimini-Cattolica, con una tecnologia non ferroviaria”
In conclusione, nessuna nuova ferrovia alta velocità tra Rimini e Bologna, come proposto da Confindustria Romagna, ma potenziamento dell’attuale.
La pianificazione urbanistica. Solo Misano tiene il passo
Il 19 Dicembre del 2017 è stata approvata la legge Regionale n° 24 contro il consumo di suolo a saldo zero.
La nuova legge per continuare l’intento nazionale di semplificazione della materia edilizia ha previsto:
- Un unico piano urbanistico regionale (PTR)
- Nei Comuni si devono sostituire gli attuali PSC (Piano Strutturale Comunale) e RUE Regolamento Urbanistico Edilizio) con il PUG (Piano Urbanistico Generale)
Il tempo ultimo per approvare i nuovi strumenti urbanistici è il 1° gennaio 2024.
Allo stato attuale appare una data complicata da rispettare. Infatti, la situazione nei comuni con più di 15mila abitanti e costieri è la seguente:
- Rimini, non si è attivata ancora la procedura di adozione del PUG. Non è stato costituito l’ufficio di piano, non sono stati dati incarichi esterni
- Riccione, a giugno 2021 è stato dato l’incarico allo studio Boeri e Associati di progettare il PUG
- Santarcangelo sta predisponendo l’ufficio di piano e gli incarichi per la redazione del PUG
- Cattolica, a febbraio 2021 è stato dato incarico a Nomisma per elaborazione del Piano
- Bellaria Igea Marina non ha ancora attivato il percorso
- Misano. Il 26 novembre ha adottato il PUG. C’è tempo fino al 23 febbraio 2022 per fare le osservazioni al piano. Sarà l’unico comune importante che rispetterà, molto probabilmente, i tempi della legge regionale.
Il ritardo nella pianificazione urbanistica che si sta registrando nei comuni comporterà una difficoltà nell’innovazione, rigenerazione urbana, nuovi servizi. Un ritardo che provocherà anche meno investimenti possibili con il PNRR
Colonie senza prospettive
Nei giorni scorsi, nella competente commissione consigliare del comune di Rimini, l’assessora al territorio ha dichiarato che le colonie si possono trasformare in alberghi. Non è necessario nessuna modifica urbanistica. Vero. È esattamente dal 1999 (dopo la modifica delle norme regionale per le colonie) che è possibile la destinazione d’uso alberghiera nelle ex colonie. Purtroppo, salvo pochi casi (il Da Vinci a Cesenatico nella ex colonia Veronese) sulla costa romagnola le colonie sono rimaste inutilizzate. A Rimini vi erano progetti per la colonia Novarese, colonia Enel. La colonia Murri aveva destinazione centro commerciale. Tutti questi progetti degli anni passati si sono fermati a causa della crisi economica del 2008-2010. Ora farle ripartire con la sola destinazione alberghiera la vedo difficile. Il motivo è semplice. Per recuperare le colonie marine “di interesse storico-testimoniale di complessivo pregio architettonico” sono necessarie ingenti risorse finanziarie difficili da recuperare con la gestione della struttura ricettiva. Per questa ragione una opportunità era la possibilità di trasformare le colonie in condhotel. La legge regionale del 23 aprile 2019 N.3 disciplina “l’avvio e l’esercizio dei condhotel e per il recupero delle colonie”.
Una formula innovativa di ricettivo-alberghiero che permette di coprire una parte dell’investimento con la vendita di parte della struttura. Purtroppo, Rimini (e non solo) non ha recepito questa possibilità nei suoi strumenti urbanistici. Il perché rimane un mistero.