Medici 118 per 5 mesi senza paga, AUSL Romagna condannata
24 Ottobre 2024 / Redazione
Il Tribunale civile di Ravenna ha condannato l’Ausl Romagna a risarcire sei medici del 118, di cui due provenienti da Rimini, che sono stati privati di parte del loro stipendio per cinque mesi, da maggio a settembre 2022. A ciascun medico l’azienda sanitaria dovrà versare 4.500 euro, oltre agli interessi e alle spese legali. La vicenda è stata resa nota dal sindacato Snami (Sindacato Nazionale Autonomo Medici Italiani).
Le origini della controversia
La causa della controversia risale alla carenza di personale medico nei Pronto soccorso degli ospedali dell’area romagnola. Per far fronte a questa mancanza, l’Ausl Romagna aveva cercato di impiegare medici del 118 per coprire i turni. Sei di loro, tuttavia, scelsero di non aderire, sottolineando che la partecipazione a tale iniziativa era su base volontaria, come precisato da Roberto Pieralli di Snami. Nonostante ciò, ai sei medici venne decurtato uno stipendio integrativo di 900 euro mensili, che spettava loro in virtù di un accordo regionale relativo ai servizi aggiuntivi nell’emergenza-urgenza.
La sentenza e le motivazioni del giudice
Il giudice Dario Bernardi ha stabilito che la decisione dell’Ausl di decurtare lo stipendio è stata scorretta e non giustificata dalle normative in vigore. I medici, infatti, avevano svolto tutte le attività previste dall’accordo, eccetto l’integrazione con il Pronto soccorso. Il giudice ha inoltre sottolineato che era inappropriato penalizzare i medici per non aver partecipato solo a una parte dei compiti previsti, mentre avevano comunque adempiuto alle altre attività.
Secondo la sentenza, i medici del 118 non potevano essere obbligati a lavorare nei Pronto soccorso, né poteva essere tolto loro il compenso di 900 euro mensili. Un nuovo accordo, firmato nell’ottobre 2022, ha successivamente regolamentato la materia.