Meno male che a Rimini abbiamo la blu-terapia
19 Novembre 2023 / Giuliano Bonizzato
Un recente studio condotto a Barcellona ha comprovato che il fatto stesso di passeggiare sulla riva del mare apporta notevoli benefici alla nostra salute mentale e vascolare. La chiamano blu-terapia. Una cura che da fortunati abitanti di una città di mare sperimentiamo continuamente godendo del fruscìo della risacca, dell’odore della salsedine, del vario movimento delle onde, del volo fantasioso dei gabbiani e di certe stupende albe estive… nella speranza che a sfregiare l’astro sorgente non arrivino pale eoliche troppo ravvicinate.
Alla terapia blu si accompagna, da noi, e altrettanto efficacemente, quella verde. Gli esperimenti condotti da ricercatori di alcune università statunitensi hanno infatti accertato (confrontando le reazioni dei residenti nelle grandi città, prima e dopo la predisposizione di nuovi parchi) che per chi viva a non più di 400 metri da uno di essi il rischio di sviluppare disturbi mentali si abbassa del 45%.
Considerato che in quei luoghi ci si reca al lavoro in auto su strade di traffico e che, di conseguenza, la possibilità di usufruire di zone verdi è limitata, evidenti appaiono i vantaggi per la salute fisica e mentale di chi, come noi, è in grado di accedere al centro, al mare e alle periferie, a piedi, in bicicletta e in assoluta sicurezza, attraverso ampi parchi alberati.
Non per nulla Rimini (che dieci anni fa occupava il cinquantesimo posto tra le città italiane ecologicamente all’avanguardia) è risalita all’undicesimo in virtù soprattutto delle sue piste ciclabili e delle sue zone verdi. Parte del merito va al Parco del Mare, che se da un lato fa imbufalire gli automobilisti duri e puri privati dei comodi parcheggi di un tempo, dall’altro si rivela la cura ideale per la salute di pedoni e ciclisti.
Ciò in quanto, grazie alla posizione sopraelevata, consente di usufruire contemporaneamente della terapia green e di quella blu. Il massimo beneficio lo si ottiene raggiungendo, dal Parco (e sempre su percorso ciclabile e pedonale) il molo di levante sino alla sua estrema punta resa suggestiva dalla statua di una giovane madre il cui sguardo si perde ai confini dell’orizzonte. E’ la Sposa del Marinaio. Seguitelo anche voi, per qualche minuto, quello sguardo. Lui sta tornando. E anche voi vi sentite meglio.
Giuliano Bonizzato