Metro via da Rimini: “Attivato percorso con le parti sociali per gestire impatto”
9 Ottobre 2024 / Redazione
“Con riferimento alle notizie in merito alla chiusura del punto vendita di Rimini, METRO Italia precisa di aver attivato un percorso con le Parti Sociali con l’obiettivo di gestire al meglio gli impatti economici e sociali a tutela delle persone”. è la scarna comunicazione dell’azienda dopo l’annuncio che ha sollevato grande preoccupazione nel territorio.
Sono 40 i posti di lavoro che scompariranno alla fine dell’anno con la chiusura del punto vendita all’ingrsso presente da 21 anni a Rimini. Immediata la sollevazione dei sindacati, mentre anche molti esponendi politici hanno preso posizione: da Emma Petitti di PD a Sinistra Italiana.
Metro è il leader assoluto del Cash and Carry in Italia nel settore alimentare, HoReCa e Trade. E’ presente in Italia con 49 stores in 16 Regioni, 2 depositi specializzati nel Food service distribution (Fsd) e circa 4mila dipendenti. Fa parte di Metro Group, azienda tedesca della grande distribuzione fondata nel 1964 da Otto Beisheim. Nel 2017 il gruppo si scinde in due: da un lato i negozi di hi-tech di Media-Saturn Group con i marchi MediaMarkt e Saturn, dall’altra gli ipermercati all’ingrosso (Cash & Carry) e i negozi con la vendita alla clientela (Real). Con lo spin-off del settore alimentare dall’elettronica, nascono due società quotate indipendenti.
Una società in salute: secondo i Sole 24 Ore Metro Italia nel periodo fiscale 2022-2023 “ha sfiorato i 2 miliardi di fatturato, per la precisione 1,97 miliardi con un +9,4% sul precedente periodo”. Ricavi in crescita per tutti i canali di vendita mentre a livello globale il Gruppo Metro ha raggiunto i 30,6 miliardi di fatturato, +2,7%. Ancora ignote le ragioni della chiusura del punto vendita di Rimini.