HomeCulturaMisano: il tema del Desiderio al centro del festival filosofico misanese. Da mercoledì

Quattro pensatori di eccellenza che declineranno la parola desiderio in tutte le sue poliedriche sfumature


Misano: il tema del Desiderio al centro del festival filosofico misanese. Da mercoledì


17 Giugno 2023 / Redazione

Desidero. Questo termine deriva dal latino “de-sidus”, letteralmente “cessare di contemplare le stelle”. Il desiderio si riferisce quindi a una mancanza che genera nostalgia e ricerca. Ma cos’è il desiderio? E che succede quando una persona si pone domande sul desiderio o ne sperimenta la struggente presenza? E ancora, qual è l’oggetto del desiderio: amare, possedere, conoscere, provare passioni? Desiderio e passione, danno significato e valore all’esperienza umana, sprigionando un’energia al limite tra pulsione di vita e pulsione di morte.

Il tema del Desiderio sarà al centro del festival filosofico misanese curato da Gustavo Cecchini che dal 21 al 24 giugno porterà nella città ospiti d’eccezione: quattro pensatori di eccellenza che declineranno la parola desiderio in tutte le sue poliedriche sfumature.

Si parte mercoledì 21 giugno, nella splendida cornice del giardino della Biblioteca, con il filosofo Silvano Petrosino e la sua lectio dal titolo: meraviglia e sconcerto del desiderio. L’uomo, come ogni altro vivente, è costituito da bisogni che esigono di essere soddisfatti ma, a differenza di ogni altro vivente, è anche abitato da una desiderio che non è un bisogno. In effetti il soggetto sa che desidera, ma non sa mai che cosa propriamente desidera, e ogni qualvolta crede o sogna di avere individuato l’oggetto del proprio desiderio, ecco che quest’ultimo, l’oggetto, con rigore fallisce, puntualmente non mantiene le promesse e il desiderio si acuisce.

Giovedi 22 giugno in Piazza Repubblica arriva Umberto Galimberti che si metterà in dialogo con Platone su le cose dell’amore. Quando dico “ti amo” che cosa sto dicendo di preciso? E soprattutto, chi parla? Il mio desiderio, la mia idealizzazione, la mia dipendenza, il mio eccesso, la mia follia? Non c’è parola più equivoca di “amore” e più intrecciata a tutte quelle altre parole che, per la logica, sono la sua negazione.

Venerdi 23 giugno, sempre in piazza Repubblica, l’ospite è Vito Mancuso con una suggestiva lezione dal titolo: Vivo, dunque desidero.
Secondo le maggiori tradizioni sapienziali dell’umanità la proliferazione del desiderio caratterizza le persone instabili e immature in balia di sempre nuovi e imprevedibili desideri, mentre il saggio ne ha pochi o nessuno. Avevano ragione? O avevano torto? Chi è la persona matura: quella che desidera continuamente o quella che non desidera più perché ha “vinto” il desiderare? Rispondere a questa domanda significa comprendere che cosa significa vivere da esseri umani. Vito Mancuso sosterrà la tesi secondo la quale, tra le due posizioni estreme della continua proliferazione dei desideri da un lato e della severa estinzione di ogni desiderio dall’altro, c’è la via di mezzo dell’orientamento del desiderio. Orientare il desiderio è il compito più alto, ma forse anche il più difficile, di un essere umano.

Chiusura, sabato 24 giugno, nel giardino della Biblioteca con il filosofo Salvatore Natoli e la sua lectio: Desiderio, essenza dell’uomo.

Existentia potentia est. Tutto ciò che esiste – dice Spinoza – ha potenza ad esistere. Di questo il desiderio ne è espressione. Come ogni potenza tende, dunque, ad espandersi: è sempre “desidero dell’oltre”. Siamo, però, potenze finite, energia ed insieme bisogno: cerchiamo, dunque, completamento e questo dà conto del perché desiderare è sempre desiderio d’altro e dell’Altro. Tuttavia, ignoriamo quanta potenza siamo e da qui una spontanea spinta ad assecondare il desiderio illudendoci d’essere una potenza infinita. Questo è spesso motivo di illusione e del pari di delusione. Ora, solo, acquisendo competenza di sé possiamo evitare che il “quantum di forza” che siamo insensatamente si dissipi; solo divenendo padroni di se stessi possiamo dare al desiderio il suo proporzionato compimento. Per dirla con Freud, laddove era l’Es deve accadere l’Io. In caso contrario, un cupio dissolvi ove il noto detto “morire di piacere” non designa altro se non l’estremo delirio di chi è privo del piacere di vivere.

Tutti gli incontri alle ore 21,15.

In caso di maltempo gli incontri si terranno presso il Cinema-Teatro Astra. 

 

Info: 

0541 618484

0541 615520