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Prima che le nostre parole si perdano: una nuova rubrica aperta ai contributi dei lettori


Modi di dire riminesi: l’Infezna


29 Settembre 2024 / Beppe e Paolo

Questa rubrica vuole raccontare di parole e frasi antiche, per molti oggi addirittura misteriose. Vuole farlo per non perdere la profondità e lo spessore di parole dialettali, usate per secoli da persone semplici e da comunità rurali. Non tocca a noi analizzare l’etimologia del dialetto riminese, ibridato dal monte e dal mare.

Il nostro è un contributo affinché restino in circolazione parole che potrebbero andare perdute. Perderle significherebbe impoverire il linguaggio, quindi il pensiero, di cui ora disponiamo e di cui disporranno le future generazioni.

Questo vuole anche essere un invito a chi conserva nella mente espressioni o parole dialettali significative. Sono un patrimonio da non perdere, inviatele, con o senza un vostro commento, a questo indirizzo di posta elettronica: redazione@chiamamicitta.it Oppure affidatele ad un piccione viaggiatore!

Beppe e Paolo

L’Infezna
Letteralmente indica la personalità di qualcuno, l’impronta, il carattere, lo stile. Deriva da “effige”? Curioso il fatto che venga usata prevalentemente in senso negativo. Ciò che importa non è che qualcuno abbia l’infezna, ciascuno a modo suo un po’ di infezna ce l’ha, un po’ di infezna non si nega a nessuno.

Importa invece segnalare e magari ironicamente deridere chi non ce l’ha! Perciò la nostra parola è quasi sempre accompagnata da espressioni tipo: “L’é un c’un ha l’infezna” riferendosi a persone prive di attitudine al lavoro, al gioco o quant’altro implichi capacità di far emergere attitudine o carattere.

Quando invece ci si riferisce al “generale” (al mondo, al Paese, a un gruppo, alla classe politica, ecc.) più tassativamente si dirà : “Un gn’é l’infezna!”, le cose vanno davvero male, siamo senza speranza, forse!

Il “forse” è dovuto, perché nei momenti bui il popolo ama conservare un poco di luce.
Emerge anche in questa espressione quel pessimismo relativo che ha caratterizzato nei secoli la resistenza delle masse popolari alla miseria e alle vessazioni.