HomeCulturaMontegridolfo, “Storia, Archeologia e Teatro”: conferenza della professoressa Stoppioni

Venerdì 28 luglio alle 21 presso l'Agrumaia di Palazzo Viviani


Montegridolfo, “Storia, Archeologia e Teatro”: conferenza della professoressa Stoppioni


27 Luglio 2023 / Redazione

Prosegue la rassegna “Storia, Archeologia e Teatro”, promossa dall’Assessorato alla Cultura, Turismo e Comunicazione del Comune di Montegridolfo. Il primo appuntamento – quello con lo spettacolo multimediale “Vesuvius”, a cura dell’archeologo e divulgatore Gianmatteo Matullo e dell’esperta nell’organizzazione di eventi culturali Chiara Bocchino, che nella serata di venerdì 21 luglio ha stupito ed incantato un pubblico numeroso e attento con un viaggio indietro nel tempo attraverso la storia fatto di narrazione e proiezioni visive – a Montegridolfo questa settimana è arrivato il momento dell’approfondimento storico con una conferenza dedicata alla Regio VIII: Rimini e alla Romagna al tempo dell’eruzione del Vesuvio, a cura della professoressa Maria Luisa Stoppioni.
Appuntamento venerdì 28 luglio alle 21 presso l’Agrumaia di Palazzo Viviani (ingresso gratuito). Il 79 d.C. coincide con un momento storico di particolare floridezza politica e culturale, contrassegnato dalla pace. In questo clima di stabilità, lontano dalle guerre che ne hanno segnato la storia, l’Impero Romano conosce l’apice del suo sviluppo con la strutturazione del territorio e la monumentalizzazione delle città. Rimini e la Romagna appartengono alla Regio VIII e ancora oggi sono visibili alcune delle più importanti opere che hanno contraddistinto quest’epoca. Preziosi reperti archeologici e nuove scoperte saranno illustrati dalla professoressa Maria Luisa Stoppioni. Archeologa di fama internazionale, già funzionaria ministeriale e poi direttrice del Museo della Regina di Cattolica, si devono a lei importanti campagne di scavo in tutta la Romagna e in anni recenti ad Ostia Antica.

Spiega la professoressa Stoppioni: “La regio VIII augustea, erede diretta della Cispadana e corrispondente circa all’attuale Emilia-Romagna, incrocia il popolamento umano su tre ambiti territoriali ben caratterizzati: la fascia collinare, il versante costiero e soprattutto la vasta e fertile pianura padana. Su questo paesaggio geograficamente differenziato i Romani concentrarono l’intera organizzazione territoriale, che ebbe tre poli di sviluppo fondamentali: la viabilità, in particolare quella terrestre, la creazione di città, e la sistemazione delle campagne mediante l’impianto della centuriazione.

La felice stagione augustea in campo economico, conseguente anche al lungo periodo di pace che abbracciò l’intera regione, segnò un interessante rinnovamento urbanistico cui si accompagnò una seconda fase di ripresa costruttiva e di restaurazioni ed ampliamenti anche delle ville e degli insediamenti centuriali. Si assiste perciò per tutto il I sec. d.C. almeno fino all’età adrianea (117 -138 d.C.) a una fase di prosperità e di sviluppo che riguardò tutti gli ambiti economici (produttivi, insediativi, commerciali) e l’intera geografia, della regione e del territorio della Romagna sud-orientale, compreso il riminese e le sue vallate”.
La prossima conferenza, dal titolo “Latium adiectum”, a cura del Vice Sindaco e Assessore alla Cultura Marco Musmeci, si terrà l’11 agosto.