Home___primopianoMorrone (Lega) annuncia 36 agenti in più in Romagna, Gnassi: “Ridicola mancetta natalizia”

Sarebbero 13 i rinforzi in provincia di Rimini, il deputato PD: "Ci tirano in pasto le briciole un giorno prima delle elezioni"


Morrone (Lega) annuncia 36 agenti in più in Romagna, Gnassi: “Ridicola mancetta natalizia”


16 Novembre 2024 / Redazione

“Il Governo fa la sua parte in tema di sicurezza”. Per il prossimo mese di dicembre 2024, secondo quanto appreso dal sottosegretario all’Interno Nicola Molteni, arrivano in Romagna 36 rinforzi per le Questure e per altre specialità (17 unità in provincia FC, 13 in provincia di Rimini e 6 in provincia di Ravenna). Ne dà notizia il deputato Jacopo Morrone, segretario della Lega Romagna, puntando il dito contro le Giunte comunali di sinistra che “sottovalutano e minimizzano i problemi di insicurezza e degrado evitando di occuparsi di sicurezza urbana e di vivibilità delle città. Tutti i sindaci ‘simbolo’ della sinistra scivolano malamente su questo tema, la cui soluzione è prioritaria per i cittadini, e sono sempre pronti a scaricarne ogni responsabilità”.

Immediata la replica del deputato del Partito Democratico Andrea Gnassi: “Siamo alla mancetta natalizia, ai saldi di fine stagione il giorno prima delle elezioni. 36 unità per la Romagna che ha oltre un milione di abitanti e che solo sulla riviera romagnola fa oltre 40 milioni di presenze turistiche… E’ una promessa ridicola quella del sottosegretario, evidentemente ancora una volta c’é chi pensa che i romagnoli siano “bocaloni” a cui basta tirare in pasto briciole un giorno prima delle elezioni”.

“Fortuna che candidato presidente alla Regione c’è Michele De Pascale, sindaco di Ravenna, romagnolo che è il contrario di questa miseria qua. Concretezza, rigore, competenza per dare alla Romagna un sistema sanitario pubblico anziché privato come la destra propone e sulla sicurezza non mollerà di un millimetro finché la Romagna non avrà uomini e mezzi all’altezza dei suoi bisogni e della sua dimensione turistica. Altro che le promessine da Italietta, alla faccia dei patrioti, 24 ore prima del voto”, conclude Gnassi.