Approda nel salone Chez Emilio, in vicolo Gomma dove inizia l’ apprendistato fatto di giornate lunghissime. Con lei un giovane un po’ più grande, dotato e ambizioso, Edgardo, “che diventerà il caposcuola di tante parrucchiere e parrucchieri. Quando ha aperto il suo salone mi chiese di lavorare con lui. E lo feci senza esitare: era bravissimo. I ritmi erano elevati, si cominciava alla mattina presto e si finiva tardi, alle 22 o alle 23 ogni sera. Ma è stata una bella esperienza, durata 10 anni”.
Poi il salto: il suo primo salone, in via Castelfidardo nel 1974. “Eravamo in cinque, Nadia, Luisa, Paola e Maria Pia, quest’ultima un’amica che mi ha seguito per tutta la vita. Solo la malattia ci ha divise, per sempre: se ne è andata 3 anni fa e ancora la piango”. Una vita imprenditoriale passata nei saloni del centro storico di Rimini, quella di Elsa Sabba, condivisa con l’amato Ettore Paolini, scomparso nel 2014, e con il piccolo Mattia, nato nel 1987. L’apertura del salone coincide con un viaggio di formazione a Londra, dalla quale ritorna con un taglio che permetteva alle clienti di asciugarsi i capelli da sole. Un successo. “Le mie clienti, a differenza della clientela di Edgardo più adulta, erano giovani commesse, imprenditrici, professioniste che dovevano coniugare impegni di lavoro con la loro immagine. I miei tagli furono in qualche modo “rivoluzionari”: semplici da gestire e sposavano molto bene le loro esigenze di donna”.
Nel 1981 altro salto, un poco più a sud: in piazza Castelfidardo apre un nuovo salone, più grande, su due piani, dove resterà fino a una manciata di anni fa, per trasferirsi nel salone di via Tripoli. “Ringrazio la mia clientela che mi ha sempre stimato e seguito in ogni passaggio professionale, premiando le mie capacità, certo, ma anche sorvolando sulle mie “piccole paturnie”. Però, mi dicono, da me hanno trovato fantasia, colore, attenzione e sopratutto la capacità di capirle, di farle sentire, ciascuna a modo proprio, belle”.
Il ricordo dei familiari e di chi la conosceva.
«È con immenso dispiacere che il figlio Mattia, la sorella Liliana e la nuora Giulia danno la triste notizia che Elsa è venuta a mancare. Vi ringraziamo per essere stati parte della vulcanica avventura che è stata la sua vita, esserle stati vicini e averle voluto profondamente bene». E’ stata davvero una vulcanica avventura la vita di Elsa Sabba, scomparsa questa mattina alle due: già a 12 anni la sua voglia di essere, e di esprimersi si era manifestata quando ha lasciato la natia Sant’Agata Feltria per andare a bottega da parrucchiera a Pergola. Una bambina, certo, ma perfettamente adulta da capire quale era la sua strada e fin dove la voleva percorrere. E che solo la malattia l’ha interrotta, costringendola ad andare in pensione, dopo “appena” 60 anni di carriera.
Se c’è una “hall of fame” dell’arte del capello – e a Rimini potrebbe benissimo nascere – Elsa Sabba potrebbe entrarci senza alcuna competizione. Migliaia di donne e di uomini, riminesi e non, si sono sedute sulle sue poltrone, quando era lavorante in vicolo Gomma, quando era assistente di Edgardo nella sua avventura imprenditoriale, quando ha preso in mano il suo destina aprendo il primo salone nel 1974, in via Castelfidardo, poi in piazza Gramsci e infine in via Tripoli. Persino durante la malattia: “dì, quei capelli sono messi un po’ così, vieni in bagno che te li metto a posto…”.
Ma non erano i capelli che “metteva a posto”, Elsa era una psicologa senza laurea che con colore, volume, cuore e attenzioni sapeva portare il benessere nelle sue “pazienti”, le valorizzava facendole sentire belle, desiderabili, facendo scomparire la stanchezza del lavoro e della vita, ridava entusiasmo in se stessi e stima di sé.
Sapeva ascoltare, Elsa, quello che le parole dicevano e quel che lasciavano intravedere dell’anima di chi si guardava nei suoi specchi, una volta indossato il mantello impermeabile all’inizio della seduta. «Da me hanno trovato fantasia, colore, attenzione e sopratutto la capacità di capirle, di farle sentire, ciascuna a modo proprio, belle». Un’intuizione, un dettaglio che valorizzava oppure una piccola rivoluzione, un ciuffo ribelle o dal colore inusuale, una riga col macchinetto o un baffo mai portato… Magicamente lo specchio restituiva un nuovo sé, da riscoprire in una diversa vita o seppellito dagli anni di routine e improvvisamente rispuntato grazie a chissà quale alchimia professionale.
Una vita vulcanica condivisa, sul lavoro con la compianta amica Pia, ma anche con la famiglia. La sorella Liliana che l’ha aiutata in negozio e assistita fino all’ultimo, con lo scomparso marito Ettore Paolini, con il figlio Mattia e la nuora Giulia, ai quali era legatissima e che con la nascita del piccolo Gregorio si era arricchita di nuovi entusiasmi. Questa notte l’epilogo, che ha dell’incredibile per tanti: come può tanta energia e voglia di vivere cessare così all’improvviso?
I funerali di Elsa Sabba si terranno Venerdì 8 Marzo ore 15.00 presso la Chiesa Cuore Immacolato di Maria a Bellariva.