Morte di Pierina, il ritorno della nuora: “Vivo nella paura. Ho lasciato i testimoni di Geova”
11 Gennaio 2024 / Redazione
Dopo settimane di silenzio si torna a parlare del delitto di Via Del Ciclamino a più di tre mesi dalla morte di Pierina Paganelli, uccisa nel sotto scala del condominio in cui viveva al civico 31. Ieri è stata definitivamente esclusa la correlazione tra il delitto e l’incidente di cui fu vittima a maggio il figlio della 78enne Giuliano Saponi, oggi è tornata a parlare la nuora della vittima, ritenuta una delle tre figure sospettate di aver commesso l’omicidio assieme al fratello e all’amante suo dirimpettaio.
Come è noto i familiari di Pierina e la stessa anziana sono testimoni di Geova: intervista dalla Rai Manuela Bianchi ha raccontato di essersi dissociata dalla congregazione.
“Con tutta la situazione grave che è venuta fuori in seguito alla morte di mia suocera, sono venute fuori tantissime altre cose personali, la mia vita privata è stata messa in piazza e questo ha creato non pochi problemi non solo alla mia famiglia, ma anche alla mia famiglia spirituale, perciò alla Congregazione. Sono…Ero una testimone di Geova – ha detto – la decisione che ho preso negli ultimi giorni è sicuramente una delle più difficili della mia vita ed è quella di dissociarmi dalla congregazione dei Testimoni di Geova”.
Una dissociazione, ha sottolineato volontaria. Il tema è ricorrente, durante le indagini (ancora in corso e coordinate dal pm Daniele Paci della Procura di Rimini) era emerso che la donna sarebbe stata “giudicata” dai saggi della congregazione pochi giorno dopo il delitto e che in questo giudizio avrebbe avuto un ruolo anche la posizione di Pierina Paganelli: negli ultimi tempi il rapporto tra suocera e nuora era diventato turbolento, pare anche per via della relazione extraconiugale allacciata dalla moglie di suo figlio, che pochi giorni dopo l’assassinio sarebbe tornato a casa dopo una lunga permanenza in clinica successiva al terribile incidente di cui era stato vittima.
“In pratica quello dai Testimoni di Geova non è stato allontanamento, ma tramite una lettera ho detto ai miei anziani che non volevo più far parte della congregazione. I pettegolezzi, l’aspetto mediatico che ha circondato la congregazione hanno sicuramente pesato tanto sui miei fratelli. Per questo mi sono sentita in coscienza di prendere questa decisione così dolorosa, ma secondo me dovuta”.
Pur essendo una sospettata Manuela Bianchi continua a spiegare di essere innocente. “Ma data la situazione non mi sento serena”, ha spiegato raccontando di avere paura a vivere nella sua abitazione di via del Ciclamino. Sul corso della giustizia però a suo dire non ci sono dubbi: “Male non fare paura non avere”, ha detto.
Intanto nelle prossime settimane saranno condotti accertamenti unici ed irripetibile per provare ancora una volta a ricostruire con la massima esattezza le dinamiche del delitto: Pierina Paganelli fu uccisa la sera del 3 ottobre nel sottoscala del condominio che conduce dal piano terra alla zona dei garage. Era appena rientrata dal gruppo di preghiera dei Testimoni di Geova, lo aveva fatto alla guida della sua Fiat Panda che poco dopo le 22.10 aveva rimessato nel suo box. Poi una volta uscita è stata colta di sorpresa dal suo assassino che l’ha uccisa con 27 coltellate.
Quella sera nell’appartamento vicino al suo nel condominio, avevano cenato assieme Manuela Bianchi e il fratello Loris.