Napoli, il Tar boccia le spiagge (comunali) a numero chiuso: «Provvedimenti che penalizzano le fasce deboli»
1 Agosto 2024 / Roberto Biagini
“La pubblica amministrazione non può privare i cittadini -di qualunque fascia di età e condizione sociale- di godere del bene pubblico spiaggia (interesse costituzionalmente rilevante) contingentandone l’accesso giustificandosi con paventati timori per l’ordine pubblico per la cui tutela esistono tuttavia strumenti diversi (e.g. presidi delle forze dell’ordine)”.
Questo è uno dei solenni principi “scolpiti nella pietra” da due ordinanze gemelle depositate il 30 Luglio dal Tar Campania -Napoli-, VII sezione (n. 1498-1499), che si è pronunciato in sede cautelare esaminando due ricorsi depositati dall’ Avv. Bruno De Maria per conto di Mare Libero APS, e di attivisti e attiviste di Mare Libero Napoli.
L’oggetto del contendere verteva sul contingentamento degli accessi e sulle relative modalità tecniche esecutive (ausilio del personale delle concessionarie degli stabilimenti limitrofi; limiti agli accessi per numero e per orari; obbligo di accompagnamento minori; sistema di prenotazione online) deliberato dall’ Autorità di Sistema Portuale Mar Tirreno Centrale di concerto con il Comune di Napoli per generici motivi attinenti alla “necessità di garantire condizioni di fruizione in sicurezza dell’arenile pubblico, ad accesso libero e gratuito, a causa del sovraffollamento”.
Il collegio partenopeo con le due ordinanze “gemelle” ha condensato alcuni principi di diritto in tema di demanio marittimo che da ora in avanti risulteranno imprescindibili per tutte le future pronunce che avranno a cognizione detta materia viste le argomentazioni logiche e l’autorevolezza delle fonti da cui esse hanno attinto. Vediamoli:
- riconducibilità del demanio marittimo alla categoria dei beni pubblici il cui libero godimento afferisce alla tutela della personalità umana e del suo corretto svolgimento nell’ambito dello Stato sociale, e “l’esigenza interpretativa di “guardare” al tema dei beni pubblici oltre una visione prettamente patrimoniale – proprietaria per approdare ad una prospettiva personale – collettivistica”, alla luce degli articoli 2, 9 e 42 della Costituzione;
- copertura legislativa nazionale del diritto di tutti i cittadini di essere garantiti, “sia nei confronti degli enti concedenti che dei soggetti concessionari,” al liberoe gratuito accesso e alla fruizione della battigia, anche ai fini di balneazione. In buona sostanza tale diritto “vige finanche nelle aree oggetto di concessione demaniale”;
- le Amministrazioni non possono giustificare la scelta di adottare un provvedimento che riduce sostanzialmente, per i privati, il godimento di un bene connesso a un interesse di rilevanza costituzionale. Esse devono invece “farsi carico, con gli strumenti che l’ordinamento mette a disposizione, di individuare le modalità con cui la fruizione del mare possa essere accessibile a tutti, garantendo contemporaneamente la tutela del paesaggio e dell’ambiente”;
- i provvedimenti che limitano l’accesso alle spiagge libere “penalizzano proprio le fasce più deboli della popolazione: le famiglie numerose, le persone che non hanno accesso alle tecnologie; gli anziani e i bambini, che non possono stare in spiaggia nelle ore più calde; i minori di età, precludendo loro l’accesso alla spiaggia libera pure se già in età per circolare o persino viaggiare da soli;
Il giudice amministrativo, con una interpretazione costituzionalmente orientata alla funzione sociale dei beni pubblici ha imposto ai due enti deliberanti di ritirare le due delibere sull’accesso contingentato alle spiagge libere di Palazzo Donn’Anna e delle Monache, invitandoli entro quindici giorni ad adottare misure alternative e soprattutto più rispettose dei diritti dei cittadini e dei diritti di accesso e fruibilità ai beni comuni.
Un ringraziamento all’ avv. Bruno De Maria e all’ associazione Euplea – Cittadini a tutela del Golfo di Napoli”, che ci affiancano nella nostra battaglia su tutto il litorale italiano affinché venga garantito il libero e gratuito utilizzo del demanio marittimo, bene di tutti e non privilegio di pochi.
MARE LIBERO APS
Roberto Biagini